TESTO Salvare la propria vita, non perderla!
don Roberto Rossi Parrocchia Regina Pacis
XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (19/06/2016)
Vangelo: Lc 9,18-24
18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.
22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 24Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».
Gesù interroga i suoi: La gente chi dice che io sia?... Ma voi, chi dite che io sia? Pietro risponde: Il Cristo di Dio, cioè il Messia, il Salvatore. Gesù può fare la stessa domanda a me, a te? Come sento Gesù, come credo a Lui, come so con certezza che è vero Dio e vero uomo, come vivo con Lui e per Lui?
Gesù annuncia la sua passione e la sua risurrezione. E a tutti dice: Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. E' un rinunciare al proprio egoismo e vivere ogni giorno i propri impegni, vissuti con amore, con sacrificio, con fedeltà.
Gesù continua: Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Qui c'è una sintesi del messaggio di Cristo, ed è espressa con un paradosso molto efficace, che ci fa conoscere il suo modo di parlare... Cosa significa "perdere la vita per causa di Gesù"? Vivere secondo il progetto di Gesù spendendo la vita nell'amore a Lui e al prossimo. "Perdere la vita" può avvenire in due modi: esplicitamente confessando la fede o implicitamente difendendo la verità. I martiri sono l'esempio massimo del perdere la vita per Cristo. In duemila anni sono una schiera immensa gli uomini e le donne che hanno sacrificato la vita per rimanere fedeli a Gesù Cristo e al suo Vangelo. E oggi, in tante parti del mondo, ci sono tanti, tanti, - più che nei primi secoli - tanti martiri, che danno la propria vita per Cristo, che sono portati alla morte per non rinnegare Gesù Cristo. Questa è la nostra Chiesa. Ma c'è anche il martirio quotidiano, che non comporta la morte ma anch'esso è un "perdere la vita" per Cristo, compiendo il proprio dovere con amore, secondo la logica di Gesù, la logica del dono, del sacrificio. Ad es. quanti papà e mamme ogni giorno mettono in pratica la loro fede offrendo concretamente la propria vita per il bene della famiglia! Quanti sacerdoti, frati, suore, missionari svolgono con generosità il loro servizio per il regno di Dio! Quanti giovani rinunciano ai propri interessi per dedicarsi ai bambini, ai disabili, agli anziani... E' il martirio, è il dono della vita quotidiana.
E poi ci sono tante persone, cristiani e non cristiani, che "perdono la propria vita" per la verità. E Cristo ha detto "io sono la verità", quindi chi serve la verità serve Cristo. Quante persone pagano a caro prezzo l'impegno per la verità! Quanti uomini retti preferiscono andare controcorrente, pur di non rinnegare la voce della coscienza, la voce della verità! Non dobbiamo avere paura! Anche ai giovani va detto: Non abbiate paura di andare controcorrente, quando ci vogliono rubare la speranza, quando ci propongono dei valori che sono avariati, come un cibo andato a male. Questo fa male; tante cose ci fanno male. Occorre essere coraggiosi e andate controcorrente, fieri di farlo!
Accogliamo con gioia questa parola di Gesù. E' una regola di vita proposta a tutti. Non si perde nulla, si realizza una pienezza di vita, di significato, di grazia per tutti.