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TESTO Commento su Giovanni 16,12-22

don Michele Cerutti

VI domenica T. Pasqua (Anno C) (01/05/2016)

Vangelo: Gv 16,12-22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

16Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». 17Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». 18Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».

19Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? 20In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.

21La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. 22Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

Paolo intende spiegare ai suoi connazionali la grazia che lo ha abbracciato. Lui grande persecutore dei cristiani è ora seguace di Cristo. Egli narra le vicissitudini della sua conoscenza di Gesù. Folgorato sulla via di Damasco Gesù lo aiuta a comprendere che la strada da percorrere è diversa. Paolo indirizzato da Gesù stesso va da Anania perché da quel sacerdote riuscisse a comprendere il nuovo percorso. La cecità che ha toccato Paolo deve essere guarita facendosi aiutare da guide di provata fede e pietà. Preghiamo perché gli Anania che ci sono nella Chiesa siano sempre guidati, sostenuti e illuminati.

Non possiamo vivere con Gesù solo un rapporto intimo occorre farci aiutare nel discernimento da sacerdoti, ma anche da laici avanti nel cammino. San Giuseppe Moscati o il Beato Pier Giorgio Frassati sono state guide laiche di altri fratelli bisognosi di comprendere la volontà di Dio in loro. Quindi da questa prima lettura possiamo fare due conclusioni importanti:
- pregare per i vari Anania
- farci aiutare da persone avanti nel cammino per discernere la volontà di Dio.

L'apostolo delle genti vuole essere di aiuto a chi tra i giudei vuole conoscere Gesù, ma notiamo già subito che non tutti sono disposti a farsi aiutare e anzi vogliono uccidere Paolo. Non sempre c'è chi è disposto ad ascoltare la verità. C'è chi la verità la vuole soffocare. In questi tempi tentativi ad uccidere la verità vengono compiuti dai media. Il loro tentativo è continuo. Pensiamo a come sono cambiati in questi mesi le metrature di certi appartamenti di alcuni prelati oppure a programmi come "la Vita in diretta" che parlano in continuazione di sacerdoti che vivono nella dissolutezza ponendo come foto immagini di preti non ancora condannati dai tribunali, ma gli si incolla una condanna definitiva sbattendo presunti mostri in prima pagina. Non abbiate paura la lettera agli Ebrei indica Gesù come il sacerdote eterno. E‘ Cristo che manda avanti la Chiesa, Egli manda lo Spirito Santo.

Lo Spirito Santo manda avanti la sua Chiesa e va a ricercare quella unità che molto spesso gli uomini rischiano di lacerare.

Siamo in un periodo in cui la Chiesa vive momenti difficili caratterizzati da scandali che coinvolgono diversi settori. La Parola di Dio ci dovrebbe oggi confortare. E' lo Spirito che porta all'unità. Invochiamolo più spesso e in particolare perché le divisioni fra cristiani si appianino. La mancanza di confronto ha portato alle divisioni. Nella storia non si è percorso il tracciato calcato dai padri del primo concilio ci si è arroccati su una differenza di visioni portando anche a scontri duri tra cristiani. Le scene girate dai telegiornali che mostrano discepoli di Cristo che si picchiano in Terra Santa per piccole questioni sono uno scandalo. Le divisioni nel secolo scorso nell'Irlanda del Nord sono inaccettabili. Le difficoltà del dialogo con il mondo ortodosso nell'Est Europa, che si stanno smollando con i recenti incontri tra il Papa e i patriarchi, non sono stati sicuramente edificanti.

Invochiamo lo Spirito Santo perché la Chiesa cammini verso l'unità.

Lo Spirito Santo è il dono che Cristo offre all'umanità e lo promette proprio in un momento particolare quello dell'Ultima Cena e quindi in un contesto di tradimento egli non smette anche in quella circostanza di comunicare il suo amore per i suoi amici.

La Conferenza del patriarca greco-ortodosso Hignatios IV Hazim Co-presidente dal C.E.C. Upsala, 1968: Lo Spirito Santo è la presenza di Dio-con-noi, unito al nostro spirito. Senza lo Spirito Santo, Dio è lontano, Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l'autorità un potere, la missione una propaganda, il culto un arcaismo, un'evocazione, l'agire cristiano una morale da schiavi, un moralismo. Ma nello Spirito Santo e nell'inscindibile sinergìa, il cosmo è nobilitato e geme nel parto per la rigenerazione del Regno, l'uomo è in lotta contro la 'carné il Cristo risorto si fa presente, il Vangelo si fa potenza di vita, la Chiesa realizza la comunione trinitaria, l'autorità si trasforma in servìzio liberatore, la missione è una pentecoste, la liturgia è memoriale e anticipazione, l'agire umano viene deificato.

Papa Francesco in una sua omelia ha così detto: «Lo Spirito Santo è la presenza viva di Dio nella Chiesa. È quello che fa andare la Chiesa, quello che fa camminare la Chiesa. Sempre più, oltre i limiti, più avanti. Lo Spirito Santo con i suoi doni guida la Chiesa. Non si può capire la Chiesa di Gesù senza questo Paraclito, che il Signore ci invia per questo. E fa queste scelte impensabili, ma impensabili! Per usare una parola di san Giovanni XXIII: è proprio lo Spirito Santo che aggiorna la Chiesa: veramente, proprio la aggiorna e la fa andare avanti. E noi cristiani - ha concluso - dobbiamo chiedere al Signore la grazia della docilità allo Spirito Santo. La docilità a questo Spirito, che ci parla nel cuore, ci parla nelle circostanze della vita, ci parla nella vita ecclesiale, nelle comunità cristiane, ci parla sempre».

Invochiamolo lo Spirito Santo per mezzo di Maria in questo mese di maggio a Lei dedicato. Nella pienezza del tempo, lo Spirito Santo porta a compimento in Maria tutte le preparazioni alla venuta di Cristo nel popolo di Dio. Mediante l'opera dello Spirito Santo in lei, il Padre dona al mondo l'Emmanuele, «Dio-con-noi» «L'unione tra lo Spirito Santo e la Vergine Immacolata è così stretta che lo Spirito Santo, che ha compenetrato profondamente l'anima dell'Immacolata, non esercita alcun influsso nelle anime se non per mezzo di Lei» San Massimiliano Maria Kolbe. In un altro passo dei suoi scritti Massimiliano afferma: «Lo Spirito Santo, il divino Sposo dell'Immacolata, agisce solamente in Lei e attraverso Lei, comunica la vita soprannaturale, la vita della grazia, la vita divina, la partecipazione all'amore divino, alla divinità» (SK 1326)

 

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