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TESTO Commento su Gv 16, 20-22

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Venerdì della VI settimana di Pasqua (06/05/2016)

Vangelo: Gv 16,20-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.
Gv 16, 20-22

Come vivere questa Parola?
Se guardiamo la natura, nulla nasce senza che "qualcosa" muoia! Gesù ce lo ricorda: "Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto." (Gv 12,24). La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora, ma quando ha dato alla luce il bambino non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo." (Gv 16,21). Gesù vuole insegnarci che c'è una legge nascosta nella vita, che è solo per la vita: la sofferenza è per la vita, il morire è per la vita! A volte facciamo fatica a leggere la sofferenza in questo modo! Anche Gesù ha fatto fatica ad accettare la croce, ma l'ha accolta generosamente: "io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza". Dopo la Sua morte con la quale "ci ha partorito" alla vita eterna, questa verità ha per noi una chance in più: "... Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa" (Col 1,24). Siamo chiamati ad "aiutare" Cristo a salvare i fratelli! La sofferenza vissuta con Gesù allarga gli orizzonti del cuore e genera vita!

"Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i fratelli" (Gv 15,13)
Donami Signore la grazia di sapere soffrire con Te!

La voce di Papa Francesco
"Il Figlio di Dio fatto uomo non ha tolto dall'esperienza umana la malattia e la sofferenza, ma, assumendole in sé, le ha trasformate e ridimensionate. Ridimensionate, perché non hanno più l'ultima parola, che invece è la vita nuova in pienezza; trasformate, perché in unione a Cristo da negative possono diventare positive. Gesù è la via, e con il suo Spirito possiamo seguirlo. Come il Padre ha donato il Figlio per amore, e il Figlio ha donato se stesso per lo stesso amore, anche noi possiamo amare gli altri come Dio ha amato noi, dando la vita per i fratelli. La fede nel Dio buono diventa bontà, la fede nel Cristo Crocifisso diventa forza di amare fino alla fine e anche i nemici. La prova della fede autentica in Cristo è il dono di sé, il diffondersi dell'amore per il prossimo, specialmente per chi non lo merita, per chi soffre, per chi è emarginato.
"MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA XXII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO 2014"

suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it

 

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