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TESTO Commento su Gv.20-21

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II Domenica di Pasqua (Anno C) (03/04/2016)

Vangelo: Gv 20,19-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,19-31

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

«Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi»
Gv.20-21

Come vivere questa Parola?
E' molto indicativo, per noi credenti, il saluto augurio di Gesù Risorto ai suoi discepoli.
Anzitutto egli augura la "pace" e nello stesso tempo la dona. E' lui, infatti "la nostra pace" ed è stato lo stesso San Paolo, ad affermarlo nelle sue lettere ispirate dallo stesso Spirito Santo. In secondo luogo Gesù investe in certo senso di una autorità i suoi perché li manda ad annunciare il Regno di Dio a tutti gli uomini e specialmente ai più poveri e soli, dimenticati e negletti.
Questo agire di Gesù è molto importante anche per noi oggi.
Sì, anche per ciascuno di noi il dono della pace è il più necessario per sentirci bene: non solo e non sempre nel fisico, ma in quelle profondità del nostro essere che, se sono in balia di istintività e di sentimenti turbolenti, devastano e paralizzano, in qualche misura la nostra umanità.
Sì, Tu Signore, sei "nostra pace" e per di più ci dai un mandato: quello di essere portatori del Tuo Vangelo: nella testimonianza della vita anzitutto e poi nell'annuncio semplice ma chiaro e convinto e coraggioso anche se mai impositivo e pedante.

Dammi dunque, o Signore, di "essere pace" nello scorrere dei miei giorni con i loro impegni difficoltà e gioie. Dammi la consolazione di annunciare Te, perdendo di vista me stessa come un fiocco di neve che, sceso sul ramo, si scioglie presto.

La voce del Vangelo
"Beati coloro che si adoperano per la pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio"
Mt 5,9

Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org

 

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