TESTO Commento su Mt 28,8-15
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Lunedì fra l'Ottava di Pasqua (28/03/2016)
Vangelo: Mt 28,8-15
«In quel tempo, abbandonato il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: "Salute a voi". Ed esse avvicinatesi, gli strinsero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: "non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno".»
Mt 28,8-15
Come vivere questa Parola?
Le donne non fuggono di fronte al dolore, alla morte. Sono presenti: testimoni del grande Mistero. Nel momento della sepoltura sono rimaste sedute dinanzi al sepolcro. Nel mattino di Pasqua sono di nuovo davanti alla pietra ribaltata e sono le prime a cogliere i segni della Risurrezione. Proprio per questo loro restare diventano testimoni del più grande e meraviglioso evento della storia. Allora è Gesù stesso che va loro incontro con l'invito alla gioia: "Rallegratevi, non abbiate paura: Andate ad annunciare ai miei fratelli". Si gettano ai piedi del Maestro, lo adorano e ricevono l'investitura di apostole dell'Evangelo.
Ora possono raccontare e insegnare.
Oggi chiederò al Signora di donarmi la capacità di dimorare in Lui per poter diventare testimone della buona e bella notizia del Vangelo
La voce di una teologa
Queste donne fanno tradizione e magistero perché sono presenti. Essere presenti è quindi un segno di continuità. Perciò io credo che il primo invito che riceviamo da questo breve testo è essere presenti, non abbandonare, caricarci con tutto quello che è questo tempo presente.
Antonietta Potente
Sr Graziella Curti, FMA - curtigrazia@gmail.com