PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Perdonaci, Signore, abbiamo peccato (181)

don Remigio Menegatti   Parrocchia di Illasi

don Remigio Menegatti è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

I Domenica di Quaresima (Anno A) (13/02/2005)

Vangelo: Mt 4,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 4,1-11

In quel tempo, 1Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo,

ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

ed essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:

Il Signore, Dio tuo, adorerai:

a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (Gn 2,7-9; 3,1-7) con un racconto simbolico spiega che all'origine del male non c'è né Dio, che prepara un giardino per Adamo ed Eva, né l'uomo stesso; Si tratta invece dell'avversario di Dio: il Demonio, Satana, il Diavolo (sono solo alcuni nomi che usiamo per indicarlo) presentato con l'immagine del serpente. Si mette vicino alle creature di Dio e le inganna. La sua opera tentatrice ottiene un terribile effetto: l'uomo e la donna si allontanano da Dio pretendendo la loro libertà e autonomia assoluta, e si ritrovano soli e tristi. Dio non smette di amare le sue creature e, quando il suo progetto di salvezza giunge al punto centrale, manda il Figlio come l'uomo nuovo, colui che, a differenza del primo uomo, affronta e vince il tentatore (Mt 4,1-11). Il vangelo è la bella notizia che racconta l'inizio di questa vittoria.

Salmo 50

Pietà di me, o Dio,
secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà
cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.

Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi,
io l'ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

Anche il re Davide, aveva scelto di fare senza Dio, di ignorare le sue indicazioni; c'era qualcosa che lo attirava di più della legge del Signore. Così ha ceduto alla tentazione. È anche lui l'Adamo che mostra la sua fragilità e debolezza. Ma poi, aiutato dal profeta Samuele, ammette il suo peccato, e riconosce che Dio è disposto al perdono. Scopre che la vera grandezza sta nell'umiliarsi davanti a Dio perché lui lo risollevi con il perdono.

Per questo manifesta a Dio il suo pentimento con il canto, che diventa salmo di penitenza e invocazione del perdono.

Riconosce la grande bontà di Dio, la sua misericordia. Sa che il Signore può creare ancora in lui un cuore limpido, per vivere nella fedeltà. Attende la vera gioia: non quella che nasce dal peccato, bensì quella che sorge dalla salvezza donata da Dio a chi si apre con fiducia e sincerità a lui.

Infine il re Davide eleva a Dio la sua lode, proclama la bontà di Dio, che non si dimentica dei suoi figli, che hanno peccato, ma li accoglie e perdona.

Un commento per ragazzi

Succede spesso: si scende in campo troppo sicuri della vittoria, si presume di essere così forti da vincere sempre, pensando di essere superiori a qualsiasi altra squadra. È proprio in questi casi che si subisce la sconfitta più sonora, che brucia, anche perché ci si rende conto di aver sprecato una situazione decisamente invidiabile. Una sconfitta meritata.

Non dobbiamo incolpare nessuno; non ha senso prendersela con Adamo ed Eva quasi che fossero due persone concrete, storiche: sono solo il simbolo di tutta l'umanità, l'uomo e la donna di ogni tempo e ogni luogo. Sono io, tu, i tuoi amici. Siamo una squadra. Una squadra che ha fallito e non può prendersela con nessuno. La responsabilità è nostra. Per fortuna, ma sarebbe più giusto dire per amore, per la fedeltà di Dio, questa partita con il male, il peccato, non è ancora finita; ci possiamo ancora giocare la vittoria e non siamo soli. Entra in campo, e gioca nelle nostre fila, un vero campione, un uomo nuovo, uno che sa che solo nella fedeltà a Dio si può trovare la vera vittoria. Ma le tentazioni di cui parla il Vangelo sono solo all'inizio del ministero di Gesù? Dopo di queste tre prove tutto ha funzionato liscio per lui? Il racconto delle tentazioni, o meglio la bella notizia della vittoria sulle tentazioni, è un po' come le immagini sulla copertina della "rivista ufficiale" della squadra: portano solo alcune immagini significative, quelle che possono interessarci e invogliarci a prendere la "rivista ufficiale" e leggerla. In effetti il vangelo racconta spesso il confronto diretto tra Gesù e il Demonio (Satana, il Tentatore, il Diavolo...) e soprattutto la vittoria di Gesù, la sua forza contro il male.

Quando Gesù compie miracoli, guarisce, perdona, accoglie coloro che erano considerati perduti, annuncia la tenerezza di Dio e fa nascere la speranza nelle persone...in tutto questo si manifesta la sua vittoria sul male. È lui il vero campione; un campione che non gioca da solo, perché chiede la nostra collaborazione. Non siamo spettatori che si limitano a guardare la partita; siamo giocatori, e con lui possiamo giocare e vincere contro il male. Così il "nuovo Adamo", cioè Cristo, coinvolge ogni Adamo ed Eva, ovvero uomini e donne di ogni tempo e luogo, nella sua grande gara, e nella sua vittoria sul male e sulla morte.

Giochiamo nella squadra di Gesù, sapendo che la vittoria è certamente possibile, ma solo se seguiamo gli schemi che lui ci ha suggerito. Tra questi anche le beatitudini e il discorso della montagna che abbiamo cominciato a leggere prima dell'inizio della quaresima. Potrebbe essere una buona occasione per rivedere la nostra vita quotidiana e verificare se seguiamo le indicazioni di Dio. Diventerebbe la base di partenza per la confessione da vivere già in questi prossimi giorni. Così il cammino della quaresima non considera la conversione solo come meta finale, ma come stile che fa camminare meglio, perché non appesantiti dal peccato.
Meglio cominciare subito.

Un suggerimento per la preghiera

Signore, anche noi invochiamo il tuo perdono, come Davide che riconosce che tu sei più grande del suo peccato e non ti stanchi di perdonare e infondere nuova energia e generosità per fare il bene.

Riconosciamo che tu ci ami; ci ami sempre. Non solo quando siamo buoni e fedeli alla tua proposta. Ci ami e ci chiami a fare sempre più e meglio perché possiamo essere felici solo vivendo le tue parole, amando come hai fatto tu, fidandoci di Dio e non solo delle nostre forze. Donaci sempre la gioia del perdono per non smettere mai di amarti. Così assomiglieremo a te, che sei il vero campione.

Libri di don Remigio Menegatti

 

Ricerca avanzata  (55476 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: