TESTO Commeto su Tito 2,11-14; 3,4-7
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Battesimo del Signore (Anno C) (10/01/2016)
Brano biblico: Tt 2,11-14; 3,4-7
In quel tempo, 15poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
21Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Collocazione del brano
La lettera a Tito è rivolta a uno dei collaboratori più fedeli di Paolo, che era stato nominato vescovo della comunità cristiana dell'isola di Creta. E' un testo molto breve che contiene alcuni consigli riguardanti la cura della comunità. Verso la fine vi troviamo alcuni riferimenti all'incarnazione di Cristo e che la liturgia riprende per il tempo di Natale. Questi due brani che leggiamo oggi si trovano infatti anche nella messa della Notte di Natale (Tt 2,11-14) e in quella dell'Aurora (Tt 3,4-7).
Li leggiamo anche oggi, nella festa del Battesimo di Gesù, anno C, perché vi ritroviamo il riferimento alla manifestazione, di cui il Battesimo è uno dei tre momenti specifici (insieme all'Epifania che abbiamo da poco vissuto, e il miracolo delle nozze di Cana, di cui leggeremo domenica prossima). Vi troviamo inoltre la menzione dell'acqua del battesimo che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che ci rende partecipi della vita eterna. Il battesimo che Gesù ha ricevuto da Giovanni è l'anticipazione del battesimo in Spirito Santo e fuoco, che Gesù è venuto a portare e che abbiamo ricevuto con il Battesimo e la Confermazione.
Lectio
11È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini
Il brano che leggiamo è preceduto dai doveri particolari che Tito deve ricordare alle diverse categorie di fedeli (Tt 2,1-10) affinché costoro diano una buona testimonianza della loro fede. Tali esortazioni trovano fondamento in questo versetto 11. I cristiani devono avere un certo stile perché la grazia di Dio è apparsa, si è manifestata e ha portato la salvezza a tutti.
12e ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà,
Questa frase sembra un frammento di credo o di catechismo battesimale perché vi è un accenno alla conversione come rottura con il passato di empietà e l'invito a una prassi rinnovata e corrispondente all'azione salvifica di Dio. Ciò si manifesta con le tre virtù della sobrietà, della giustizia e della religiosità.
13nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
C'è un andamento temporale. Ieri, oggi e domani. In passato si è manifestata la grazia di Dio. Questa grazia nell'oggi ci invita ad avere un atteggiamento virtuoso. Questo modo di vivere si apre agli avvenimenti futuri, alla parusia, la manifestazione della gloria di Gesù Cristo che è Dio e salvatore.
14Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Il sacrificio di Cristo sulla croce ha avuto un esito simile a quello dell'Esodo: ci ha liberati dalla schiavitù per dare vita a un popolo libero, che gli appartenga, che sia puro e quindi voglia realizzare in sé le virtù della vita cristiana. E tra queste virtù la più importante è certo la carità, cioè l'impegno nelle opere buone. Questo permette di superare la staticità delle virtù della cultura greca e apre alla prassi cristiana, che non si appiattisce sull'autocompiacimento, né si perde nell'attivismo, ma è rivolta al cielo e al giorno della piena manifestazione di Cristo.
4Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini,
La nostra lettura salta i versetti 2,15 - 3,1-3 in cui Paolo raccomanda nuovamente a Tito di esortare i suoi fedeli all'obbedienza alle autorità, di non essere litigiosi, maldicenti. Ricorda che tutti un tempo eravamo insensati, disobbedienti corrotti, ma ora le cose sono cambiate. Ora è apparsa la bontà di Dio, si è rivelato il suo amore. E' proprio per questo amore che Dio interviene nella storia, nel mondo, con l'incarnazione del suo Figlio.
5egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un'acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
Tramite questa manifestazione ci ha salvati, non perché lo meritassimo, infatti il versetto 3 non contiene alcun riferimento a opere giuste. Ci ha salvati per la sua misericordia. Questa salvezza è avvenuta tramite l'acqua del battesimo, che ha rigenerato l'umanità grazie allo Spirito Santo.
6che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
In questi versetti si può trovare un frammento della liturgia e della catechesi battesimale. Lo Spirito Santo è stato versato su di noi con l'acqua del battesimo per mezzo di Gesù Cristo, il quale è passato dalla morte alla vita e ci ha mandato lo Spirito Santo il giorno di Pentecoste.
7affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.
E' questa azione di Dio che ci ha resi giusti, altrimenti noi con le nostre forze non lo avremmo mai potuto essere. E' una giustificazione che ci apre a un futuro: mantenendo salda in noi la speranza, saremo ammessi a partecipare della vita eterna.
Meditiamo
- Ho visto qualcosa della grazia di Dio che è venuta a noi grazie alla nascita di Gesù Cristo?
- Compio delle opere buone? Per quale motivo?
- Anche se ho ricevuto il Battesimo in tenera età, c'è un momento in cui ho scelto consapevolmente di essere cristiano?
- C'è stato un momento della mia vita in cui mi sono sentito avvolgere dalla misericordia di Dio?
- Qual è la mia speranza verso il futuro? E' solo terrena o si rivolge anche alla vita eterna?