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VIDEO Ruminare i Salmi - Salmo 16,5 (XXXIII domenica del tempo ordinario, anno B)

don Marco Pratesi   Il grano e la zizzania

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (15/11/2015)

Brano biblico: Sal 16,5 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,24-32

24In quei giorni, dopo quella tribolazione,

il sole si oscurerà,

la luna non darà più la sua luce,

25le stelle cadranno dal cielo

e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

26Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.

28Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. 29Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.

30In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

32Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre.

Ruminare i Salmi - Salmo 16 (Vulgata / liturgia 15),5 - (XXXIII domenica del tempo ordinario, anno B)

CEI Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
TILC Sei tu, Signore, la mia eredità,
il calice che mi dà gioia;

il mio destino è nelle tue mani.

Ebrei 10,12-14 Cristo, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. Infatti, con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.

Marco 13,28-29 Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.

Baldovino di Ford: Giacobbe chiede al figlio Giuseppe di non essere sepolto in Egitto ma nella terra dei padri (cf. Gn 47,29-30). In tal modo mostra che l'eredità non dev'essere cercata in Egitto, cioè nel mondo, ma nella terra promessa, cioè in Dio. Se Esaù rappresenta gli amanti del mondo, che perdono l'eredità per un breve godimento, Giacobbe rappresenta chi ama Dio ed entra nel suo riposo.

Guerrico d'Igny: I poveri in ispirito possiedono già da subito, pur in vasi di terra, il pegno dell'eredità futura in quel Regno, il cui Re già portano nel cuore. Altri litighino per le eredità, il Signore è mia parte: meravigliosa eredità dei poveri!

La fiduciosa beatitudine dei poveri è anticipazione e segno della venuta vittoriosa di Cristo e del suo Regno.

 

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