TESTO Commento su Lc 14, 7-8; 10-11
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Sabato della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (31/10/2015)
Vangelo: Lc 14,1.7-11
«(Gesù) diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto (...). Invece, quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti!"... Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e che si umilia sarà esaltato».
Lc 14, 7-8; 10-11
Come vivere questa Parola?
Gesù nel Vangelo odierno ci viene presentato come un osservatore acuto e quasi divertito, che sta a contemplare la scena dei convitati in competizione fra di loro per riuscire ad accaparrarsi i primi posti e coglie così l'occasione propizia per creare una parabola assai deliziosa, che mette al centro l'umiltà, non semplicemente come una regola di galateo, ma come una legge fondamentale del Regno.
Il Maestro fa il punto su di un aspetto della santità cristiana che non ci aspetteremmo e che possiamo formulare stringatamente così: per salire nella santità bisogna discendere!
Gesù ci dice che la strada ascendente che porta alla perfezione in realtà si percorre in discesa andando all'ultimo posto. E ciò è allo stesso tempo rassicurante ed esigente. Rassicurante, perché non ci viene richiesto di fare delle salite faticose, come gli scalatori dei quattromila. Ci è solo richiesto di andare ‘umilmente' più in basso che possiamo. Tutti sono capaci di andare all'ultimo posto! Ma è anche molto esigente, perché ciò cozza frontalmente conto il nostro amor proprio ed egoismo, che non ci permette di andare al di sotto del rango che pretendiamo di avere.
"Santa Maria del Magnificat, tu che sei stata, con umiltà e magnanimità, la serva del Signore, donaci la tua stessa disponibilità per il servizio di Dio e per la salvezza del mondo. Apri i nostri cuori alle immense prospettive del regno di Dio e dell'annuncio del Vangelo ad ogni creatura».Don Tonino Bello
La voce di S. Agostino
"Se pensi di costruire l'edificio alto della santità, prepara prima il fondamento dell'umiltà. Quanto più grande è la mole dell'edificio che uno desidera e progetta d'innalzare, quanto più sarà alto l'edificio, tanto più profonde scaverà le fondamenta. Mentre l'edificio viene costruito, s'innalza bensì verso il cielo, ma colui che scava le fondamenta scende nella parte più bassa, Dunque anche una costruzione prima di innalzarsi si abbassa e il coronamento non è posto se non dopo l'abbassamento".
Agostino, Discorso 69, 1-2
Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it