TESTO Giuseppe fece come gli aveva detto l'angelo del Signore
don Roberto Rossi Parrocchia Regina Pacis
IV Domenica di Avvento (Anno A) (19/12/2004)
Vangelo: Mt 1,18-24

18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
22Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
23Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele,
che significa Dio con noi. 24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
In questa domenica che prepara immediatamente la celebrazione del mistero del Natale, la Parola di Dio ci presenta i tre personaggi fondamentali: Maria, Giuseppe e Gesù.
Il profeta Isaia annuncia così Maria: "Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio". Il vangelo dice: "La madre Maria si trovò incinta per opera dello Spirito Santo". Tutto questo perché si adempisse quanto aveva detto il Signore per mezzo del profeta: "Ecco la Vergine concepirà."
L'amore e la potenza di Dio sceglie Maria e compie in lei i prodigi grandi della sua salvezza.
Poi abbiamo Giuseppe. La sua figura primeggia in questo testo di Matteo che racconta già la nascita di Gesù. Il linguaggio usato da Matteo non è descrittivo, ma è un linguaggio di rivelazione. Non intende tanto raccontare la nascita di Gesù, quanto piuttosto anticipare il suo compito, la portata salvifica della sua missione. Matteo vuole esprimere chiaramente il compito di Giuseppe nei riguardi di Maria e di Gesù e tutto il brano è strutturato sulle due figure Gesù e Giuseppe.
Giuseppe è l'uomo giusto; egli ama davvero la sua ragazza Maria, per questo usa tutta la delicatezza e la discrezione, mentre il suo cuore è turbato e la sua mente confusa, perché non sa spiegarsi la situazione di Maria.
E il Signore è buono e dopo averlo provato con tutto il suo travaglio interiore gli parla attraverso l'angelo in sogno: "Non temere Giuseppe.". "Non temere." è la parola che ricorre continuamente nella Bibbia quando il Signore chiama qualcuno ad una missione particolare e gli vuole dimostrare tutta la sua vicinanza e il suo incoraggiamento. "Non temere di prendere Maria, perché quello che è generato in lei viene dallo Spirito Santo".
Ecco la grandezza di Giuseppe: egli è l'uomo giusto che apre il suo cuore all'accoglienza di colui che viene, prestando fede all'unica parola del Signore. E' un uomo che si è lasciato coinvolgere completamente da Dio. Se si rimane stupiti di fronte alla fede di Maria, nella stessa maniera si rimane come esterrefatti di fronte a quest'uomo che accetta l'impossibile.
Giuseppe accetta di essere padre di un figlio che non sarà mai suo nella carne; sceglie di essere sposo di una donna che ama, dalla quale avrebbe voluto avere dei figli e che invece rispetta nella sua totale appartenenza a Dio, obbediente al comando del suo Signore, diventando custode di lei e del figlio che porta in grembo.
La sua è una fede così vera e così autentica che non chiede altro se non di fare la volontà di Dio.
E' il progetto di Dio che sceglie i poveri e li fa diventare strumenti della sua salvezza: Dio ha un piano e chiama Giuseppe a collaborare con Lui. Il "sì" che egli saprà dire al Signore permetterà al disegno di Dio di realizzarsi. E' lo stile del credente che si manifesta in lui chiaramente: senza proferire parola, nei fatti, sa rispondere: Sia fatto di me secondo la tua parola.
Giuseppe è un esempio grande: è un uomo che, pur ponendosi mille domande, pur assalito da momenti di sconforto, con fede pronuncia un "sì" convinto e accoglie e sceglie Dio nella sua vita.
Poi viene presentato Gesù con i due nomi che significano ed esprimono la sua missione.
"La vergine partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele: Dio con noi"
"essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: Egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
Gesù, il Figlio di Dio che viene nel mondo è l'Emmanuele, il "Dio con noi", è il Salvatore.
Possiamo contemplare, attendere, preparare, vivere, adorare questa presenza di Dio con noi, accanto a noi, uno di noi: Tutto Dio per la nostra povera vita! "Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?" "Il Signore mi è vicino e mi dà forza", scrive S. Paolo.
Dio è con noi. Ci poniamo allora la domanda: Noi siamo con Lui, stiamo con Lui, viviamo con Lui e per Lui?
Gesù è il Salvatore. Salva dai peccati, dai pericoli, dalla morte dell'anima. Gesù è venuto e viene per darci grazia su grazia e pienezza di vita.
Gesù ha questa vocazione e realizza questa missione di salvare il suo popolo, di salvare il mondo.
Anche noi siamo chiamati a collaborare.
L'apostolo Paolo dice di sé: apostolo per vocazione, prescelto per annunciare il vangelo, ha la missione di collaborare alla salvezza nella fede. Anche noi siamo immersi in questo apostolato. Dice Paolo: "Anche voi siete chiamati da Gesù Cristo".
Nella nostra testimonianza collaboriamo con Gesù, collaboriamo per la salvezza, facciamo la nostra parte per salvare il mondo, perché la salvezza del Signore giunga a tutti gli uomini.
E' così che Dio è con noi sempre, che manifesta il suo amore infinito e universale. A Lui ogni gloria e l'amore del nostro cuore.