VIDEO Ruminare i Salmi - Salmo 34,9 (XIX domenica del tempo ordinario, anno B)
don Marco Pratesi Il grano e la zizzania
XIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (09/08/2015)
Brano biblico: Sal 34,9
41Allora i Giudei si misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». 42E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
43Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. 44Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 45Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
48Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Ruminare i Salmi - Salmo 34 (Vulgata / liturgia 33),9 - (XIX domenica del tempo ordinario, anno B)
CEI Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
Efesini 5,1-2 Fatevi imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio...
Giovanni 6,51 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Ambrogio: La Chiesa invita i suoi figli a gustare il cibo spirituale che è il corpo di Cristo. Che cosa si gusta in esso? Il profeta risponde: "Gustate e vedete che il Signore è buono".
Tommaso d'Aquino: Tra i sensi, tatto e gusto percepiscono direttamente i loro oggetti, ma il gusto lo sente dentro. Dio non è fuori di noi ma dentro, e perciò l'esperienza della bontà divina è detta 'gusto'. Il suo effetto è duplice: la saldezza dell'affetto e la certezza dell'intelletto. Nelle cose materiali, prima si vede e poi si gusta. Nelle cose spirituali invece, prima si gusta e poi si vede, perché nessuno conosce quel che non gusta.
Chi gusta la bontà di Dio diviene buono.