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TESTO Vieni, Signore, re di giustizia e di pace (167)

don Remigio Menegatti   Parrocchia di Illasi

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II Domenica di Avvento (Anno A) (05/12/2004)

Vangelo: Mt 3,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 3,1-12

1In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea 2dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».

3Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:

Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri!

4E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.

5Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui 6e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

7Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? 8Fate dunque un frutto degno della conversione, 9e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 10Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 11Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 12Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (Is 11,1-10) parla del Messia, il consacrato mandato da Dio per salvare il suo popolo. Per questa missione Dio dona lo Spirito con tutti i suoi doni. La pace che porta il Messia coinvolge tutta la creazione e realizza il sogno di ogni uomo: la pace come piena comunione tra le persone e con Dio. Non ci sarà più lotta tra i popoli e tra animali che sono considerati di solito avversari (lupo e agnello, pantera e capretto, mucca e orsa).

Chi realizza pienamente questo sogno è Gesù di Nazaret, che Giovanni Battista annuncia come il più potente, perché battezza in Spirito santo e fuoco. Giovanni parla di un Messia deciso, severo, implacabile (la scure posta alle radici della pianta, il fuoco che brucia lo scarto del grano. In realtà Gesù mostrerà soprattutto con la misericordia e il perdono, offrendo a tutti la possibilità di salvarsi. È in questo il vero re che fa germogliare sulla nostra terra la giustizia, la mitezza e la pace, e chiede una vera conversione (colletta)

Salmo 71
Dio, dà al re il tuo giudizio,
al figlio del re la tua giustizia;
regga con giustizia il tuo popolo

e i tuoi poveri con rettitudine.

Nei suoi giorni fiorirà la giustizia
e abbonderà la pace,
finché non si spenga la luna.
E dominerà da mare a mare,

dal fiume sino ai confini della terra.

Egli libererà il povero che invoca
e il misero che non trova aiuto,
avrà pietà del debole e del povero

e salverà la vita dei suoi miseri.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole persista il suo nome.
In lui saranno benedette tutte
le stirpi della terra

e tutti i popoli lo diranno beato.

Il salmo mette in luce lo stile del messia, anche se qui si parla di re: sempre di un inviato di Dio si tratta. Il compito del messia è guidare il popolo di Dio usando il giudizio e la giustizia che gli viene concessa direttamente dal Signore.

Quando il consacrato di Dio entra in azione – nei suoi giorni – la giustizia finalmente fiorisce. È come la primavera che annuncia la fine dell'inverno dell'egoismo e della cattiveria. La giustizia è un fiore che matura nel frutto della pace, un frutto che rimane sempre – fin che non si spenga la luna – ed è dono per tutti i popoli – da mare a mare -.

In questa sua opera di salvezza, il messia è attento a ciascuno, privilegiando i più deboli, i poveri, gli "ultimi". Infatti il consacrato è mandato da Dio per realizzare il progetto del Signore. Si tratta di attuare il desiderio Dio: amore vero per tutti, a cominciare dai più deboli. Dio infatti è "padre dei poveri", e prende le difese degli ultimi.

Per questo suo impegno tutti ricordano e lodano Dio, ringraziandolo per il dono destinato ad ogni uomo.

Un commento per ragazzi

Immaginiamo di essere alla vigilia di Natale mentre andiamo alla stazione per attendere un "parente" che viene da un altro continente e non abbiamo mai visto. Lo ospiteremo a casa nostra per le vacanze. Ci sentiamo sicuri di riconoscerlo perché ci ha telefonato ricordandoci l'orario di arrivo e soprattutto come sarà vestito.

Diventa così molto facile riconoscerlo tra le tante persone che scendono dal vagone e si accalcano sul binario per raggiungere amici e parenti e passare con loro le feste. Quando lo vediamo scopriamo che assomiglia in tutto al nonno, di cui è anche lui un lontano parente.

Dio Padre ci manda il suo Messia, colui che viene a vivere in mezzo a noi, non solo per qualche giorno, in occasione del Natale. Si tratta del suo stesso Figlio, che diventa nostro parente, uno di noi; si inserisce nella nostra famiglia umana per inserirci nella famiglia di Dio. Lui viene a "piantare la sua tenda tra le nostre", ma si tratta di una tenda più stabile di un castello. Lui rimane tra noi. Come riconoscerlo allora? Assomiglia a Dio, non tanto per il vestito o per altri particolari "esterni"; assomiglia a Dio perché è il suo Figlio e si comporta come ha imparata dal Padre suo: usa amore e attenzione verso tutti, perché tutti sono i suoi fratelli.

Gesù, questo il nome del Messia per noi cristiani, nella sua vita manifesta lo stile di Dio: amore e giustizia, impegno per realizzare la pace, che non è solo il tema del canto degli angeli sulla grotta di Betlemme.

Siamo andati ad accogliere questo parente e scopriamo che è veramente una persona importante: si tratta di un nostro fratello. Gesù, questo il nome del "bambino" che aspettiamo, infatti è nostro fratello perché ci rende figli di Dio.

Attendere il Natale è diventare fratelli di Gesù, imparando a fare come lui. Quando noi sappiamo accogliere tutti e perdonare chi ci offende, se usiamo pazienza con chi è difficile, ascoltiamo i genitori, vivendo nella bontà allora si realizza il piano di Dio. Accogliamo il dono della pace, come legame autentico e stabile con Dio e con le persone attorno a noi.

Attendere significa imparare per poi imitare. Solo così siamo veri discepoli di Cristo: siamo semplicemente dei "cristiani". Siamo anche noi dei piccoli "salvatori" verso le persone che amiamo.

Un suggerimento per la preghiera

Signore anche noi siamo i "poveri" che ti attendono con gioia; anche noi abbiamo bisogno della tua pace nelle nostre famiglie, parrocchie, scuole, gruppi che frequentiamo. Abbiamo bisogno di dare risposte vere a chi ci chiede un aiuto: sono i "poveri" di amore, di attenzione, coloro che non si sentono accolti e amati. Sono i nostri amici e compagni che ignoriamo; sono i nostri fratelli con cui, dopo aver litigato, non abbiamo ancora fatto pace, sono i genitori che ascoltiamo solo di tanto in tanto, quando sembra sia utile per noi.

Vieni anche tra noi e portaci il dono dell'amore di Dio, il tuo e nostro Padre. Vieni, re di giustizia e di pace.

Libri di don Remigio Menegatti

 

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