TESTO Commento su Mc 14,22-24
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Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno B) (07/06/2015)
Vangelo: Mc 14,12-16.22-26
12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». 13Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. 14Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. 15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». 16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
22E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. 25In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
26Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
«Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti»
Mc 14,22-24
Come vivere questa Parola?
Oggi celebriamo il mistero dell'Eucaristia: Gesù che ha voluto rimanere in mezzo a noi, e nutrici come nostro cibo e darci la forza per camminare nel viaggio della vita. Allo stesso tempo Gesù ci esorta anche a fare esperienza di condivisione del pane: "Fate questo in memoria di me". Vivere l'Eucarestia, dopo aver ricevuto la comunione, significa anche esercitarsi nella carità, rendere presente il Cristo attraverso le parole e le azioni.
Nel cenacolo, Gesù, sceglie intenzionalmente la data dell'inizio della Pasqua, in cui veniva immolato l'agnello: è cosciente che ormai è vicina la sua passione e la sua morte, si affida ai suoi discepoli: "Questo è il mio corpo,...questo è il mio sangue". Nel nascondimento del pane e del vino, egli rimane sempre vivo e presente per gli uomini, realizza la fraternità fra le persone umane, annuncia un mondo nuovo fondato sull'amore.
O Signore Gesù, presente realmente nell'Eucaristia, scendi nella mia anima e riempimi del tuo amore affinché io possa diffonderlo ai miei fratelli e sorelle
La voce di un autore spirituale odierno
"E' solo quando hai imparato per esperienza personale quanto Gesù si curi di te e quanto egli desideri essere il tuo cibo quotidiano, è solo allora che impari anche a vedere ogni cuore come dimora di Gesù. Quando il tuo cuore è toccato dalla presenza di Gesù nell'eucaristia, ricevi occhi nuovi, capaci di conoscere la stessa presenza nel cuore degli altri. I cuori si parlano fra loro. Il Gesù che è nel nostro cuore parla al Gesù che è nel cuore dei nostri fratelli e delle sorelle. È questo il mistero eucaristico di cui noi facciamo parte".
H.J.M. NOUWEN, Lettere a un giovane sulla vita spirituale, Brescia, Queriniana, 20087, 78.
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it