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TESTO Commento su Lc 6,20-26

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

Mercoledì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (11/09/2013)

Vangelo: Lc 6,20-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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20Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

«Beati voi, poveri,

perché vostro è il regno di Dio.

21Beati voi, che ora avete fame,

perché sarete saziati.

Beati voi, che ora piangete,

perché riderete.

22Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. 23Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.

24Ma guai a voi, ricchi,

perché avete già ricevuto la vostra consolazione.

25Guai a voi, che ora siete sazi,

perché avrete fame.

Guai a voi, che ora ridete,

perché sarete nel dolore e piangerete.

26Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.

Luca riprende Matteo e il suo discorso della montagna con la strabiliante pagina delle beatitudini. Ma aggiunge qualcosa di suo, scoperto nella sua lunga e meticolosa indagine sull'origine della fede che egli ha conosciuto attraverso la predicazione di Saulo. Sintetizza le beatitudini e aggiunge quattro ammonizioni, quattro "guai" che spaventano, soprattutto nelle pagine del vangelo della misericordia. Perché lo fa? Me lo sono chiesto mille volte! Ma quest'anno questa pagina cade in una data che è diventata simbolica per noi uomini del ventunesimo secolo: l'11 settembre, momento in cui ci siamo paventati sapendo che si poteva usare la fede per giustificare ogni crimine e che la religione, invece di unire, poteva drammaticamente dividere. Ha ragione Luca a non fare le cose semplici: è impegnativo vivere le beatitudini e su tutto rischia di prevalere la logica del mondo, così ben sintetizzata nella drammatica sintesi che egli ne dà: piacere, ricchezza, potere. L'orizzonte in cui Luca si situa, però, ci apre alla speranza: le beatitudini contrapposte alla logica del mondo emergono ancora di più in tutta la loro strabiliante novità e innovazione!

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