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TESTO Commento su At. 11, 9

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Lunedì della IV settimana di Pasqua - anno A (27/04/2015)

Brano biblico: At 11,1-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,1-10

1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

"Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano".
At. 11, 9

Come vivere questa Parola?
La chiusura di mente e di cuore purtroppo (nel passato come al presente) non solo può creare confusione nelle coscienze ma può gettare il discredito sui veri credenti.
In questo caso lo zelo degli apostoli e di certi convertiti alla fede che li aveva mossi a rimproverare duramente S. Pietro perché aveva accettato l'invito di sedere a tavola con dei pagani che lo avevano invitato a casa loro.
Bisogna dire che Pietro era stato ammaestrato dal Cielo con una visione da cui emergeva, a mo' d'insegnamento, proprio quello su cui vogliamo oggi soffermarci.
In certe espressioni della Legge di Mosè e nelle complicazioni di tanti commenti aggiunti risultava che vivere secondo Dio voleva dire aver paura di "sporcarsi l'anima" per poco che si godesse dei beni della terra.
Che grave dimenticanza c'è alla radice di questa paura! Proprio l'aver perso per strada tutta la Storia Sacra che trova il suo apice nel fatto che Gesù ha dato la vita e tutto il suo sangue perché, anche quello che fosse venuto moralmente a inquinarsi, fosse purificato.
Dico ‘grave' perché presta motivi giusti alla causa ingiusta di chi si oppone a Cristo e alla Chiesa, oggi.
Tutto, veramente tutto quello che Dio ha creato nell'uomo e per l'uomo è puro. E' l'uso che ne facciamo ciò che risulta buono o cattivo, a seconda delle finalità.
Un esempio: mangio qualcosa che senza essere ricercato, è buono e gustoso? Niente di male! Ma se mangio quella stessa cosa con avidità, da ingordo e goloso e sempre senza condividere con altri, ciò non è in linea con ciò che a Dio piace.

Signore, grazie, infinitamente grazie per ogni cosa vera buona e bella che mi dai da godere. Educami alla gioia del ‘vivere' ogni tuo dono nel canto del GRAZIE.

La voce di uno scrittore tedesco
«Nulla è più difficile che condurre un uomo alla propria felicità."
H. Hesse

Sr Maria Pia Giudici, FMA - info@sanbiagio.org

 

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