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TESTO Commento su Marco 16,1-8

padre Antonio Rungi

Veglia Pasquale nella Notte Santa (Anno B) (04/04/2015)

Vangelo: Mc 16,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 16,1-8

1Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». 4Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. 6Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». 8Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.

La liturgia della notte di Pasqua, ovvero della Veglia pasquale è la liturgia della parola, del fuoco, della luce, dell'acqua e di tanti altri elementi che danno significato e spessore spirituale e biblico alla notte delle notti per eccellenza, quella che segna per gli ebrei il passaggio dalla schiavitù dell'Egitto alla libertà della terra promessa, quella della notte in cui Cristo risorge dai morti e dona, in Lui e per Lui, la salvezza all'umanità che da quel momento in poi non è più abbandonata a se stessa nel peccato, ma vive nella grazia della salvezza e della redenzione universale.

Dal fuoco nuovo che si accende all'inizio della veglia, capiamo il segno della Pasqua che è riaccendere nel cuore sentimenti buoni, nuovi, freschi e capaci di generare amore.

Dalla luce che è Cristo, luce del mondo, alle nostre piccole insignificanti luci, la notte di Pasqua ci invita a lasciare le tenebre del peccato e ad immergerci nella grazia santificante che trova origine e completamento in Cristo.

All'annuncio della Pasqua con il solenne canto del Preconio che ci ricorda tutto l'itinerario della salvezza a partire dalla creazione, fino ad arrivare al giorno della risurrezione di Cristo.

Alle letture bibliche del vecchio e nuovo testamento nelle quali ripercorriamo il cammino esodale e tutto l'itinerario fatto dal popolo d'Israele, sotto la guida del Signore, per raggiungere la vera liberazione.

Gli altri segni di questa notte santa sono la benedizione dell'acqua e del fonte battesimale, dell'acqua lustrale e di altri segni liturgici che mettono in risalto l'assoluta novità di grazia e di luce che sgorga da questa notte.

Ma il centro di tutta la liturgia è anche la rinnovazione delle promosse battesimali, memori che in quel giorno ricevendo l'acqua della rinascita noi siamo diventate nuove creature e ci siamo rivestite di Cristo, perché Egli caratterizzi il nostro agire di cristiani in un mondo, nel quale viviamo, dove la fede è necessaria per rendere ragione della nostra speranza e della nostra vera gioia. Da tutti i segni pasquali che caratterizzano la veglia di questa notte e alla quale tutti i cristiani dovrebbe partecipare con fervore, scaturiscono a noi degli obblighi spirituali e morali dai quali non possiamo assolutamente prescindere. La nostra pasqua, anche di quest'anno 2015, in cui davanti a noi si apre il giubileo della misericordia, deve essere la pasqua della rinascita interiore, mediante la concreta attuazione dei frutti della pasqua che poi sono i frutti dello Spirito santo: gioia, verità, pace, riconciliazione, perdono, incontro, accettazione, accoglienza, amore, fraternità, giustizia e tanti altri valori spirituali, morali e sociali devono trovare degna attuazione nella nostra vita personale.

La Pasqua 2015, inizia dalla veglia di questa notte, dopo che ci siamo preparati spiritualmente ad essa mediante i 40 giorni di penitenza e digiuno, la santa Quaresima e soprattutto mediante il triduo pasquale del Giovedì santo, con la messa in coena Domini, con il Venerdì Santo, con la commemorazione della passione e morte in croce fo Gesù, con il sabato santo, giorno dell'attesa e della speranza vissuto nell'attesa e nel silenzio che si fa preghiera e meditazione sui grandi misteri che ci hanno accompagnati in questi giorni santi e ci aprono dalla domenica delle Domeniche, che è quella della Pasqua del Signore. La sua pasqua è la nostra pasqua ed insieme con il Cristo Signore andiamo nel mondo ad annunciare la gioia e la pace, la vita e non la morte, la luce e non le tenebre, la verità e non la menzogna, l'amore e non l'odio. Maria, la prima che ha goduto della risurrezione di Cristo, la nostra Madre celeste ci faccia assaporare la gioia della sua pasqua vissuta dopo la passione e morte in croce del suo Figlio, Gesù Cristo, unico redentore dell'umanità. Amen.

 

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