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TESTO Commento su Gv 3,22-30

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

12 Gennaio (12/01/2013)

Vangelo: Gv 3,22-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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22Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e là si tratteneva con loro e battezzava. 23Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. 24Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione.

25Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. 26Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». 27Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. 28Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. 29Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. 30Lui deve crescere; io, invece, diminuire».

La curiosa annotazione di Giovanni, che ci prepara alla grande festa del Battesimo di domani, ci informa di due interessanti elementi: anzitutto che, con ogni probabilità, l'evangelista era discepolo del Battista, poiché ci dà su di lui, molte più informazioni degli altri; e poi che, all'inizio della Chiesa, ci furono delle tensioni fra i discepoli del Battista e quelli di Gesù. L'interpretazione fornita da Giovanni ci aiuta a capire la questione: il Battista, pur essendo inizialmente più conosciuto di Gesù, era solo un precursore inviato da Dio a preparare la strada al Nazareno. Detto questo, impressiona vedere l'umiltà di Giovanni che gioisce per lo sposo. Abituati come siamo, anche nella Chiesa, a vedere quante gelosie e sottili invidie nascono fra i credenti. Invidie fra preti, fra laici impegnati, sante dispute fra movimenti, tutti umilmente convinti di essere i migliori, tensioni fra catechisti... Giovanni, invece, ci insegna a gioire per la realizzazione degli altri. Imparassimo da lui a vedere la realizzazione di chi ci sta accanto come una cosa positiva! E a credere che, nella Chiesa, ciò che fa crescere una parte delle membra contribuisce alla crescita di tutto il corpo! Smettiamola di ragionare per segmenti, di fare i partigiani e diventiamo, finalmente, la Chiesa di Cristo!

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