TESTO Commento su Lc 5, 29
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Sabato dopo le Ceneri (21/02/2015)
Vangelo: Lc 5,27-32
27Dopo questo egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». 28Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
29Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e di altra gente, che erano con loro a tavola. 30I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 31Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 32io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
"Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla numerosa di pubblicani e d'altra gente, che erano con loro a tavola".
Lc 5, 29
Come vivere questa Parola?
Di solito, quel che subito colpisce, a proposito della chiamata di Levi, è la prontezza con cui, quest'uomo tutt'altro che abituato a richiami di spiritualità, immediatamente lascia tutto per seguire Gesù, il Rabbi della vita.
Già, nel racconto, è un ‘tocco' forte per farci intendere come sia possibile dentro qualsiasi situazione esistenziale, lasciarsi afferrare da Gesù per un cammino di vita nuova. Ed è una novità che, vivendo il contatto con Lui, attraverso la Parola e i Sacramenti, può avvenire ogni giorno.
Ma qui vogliamo soffermarci sulla immediata conseguenza della sequela. La festa, che è nel cuore di chi ha seguito Gesù, diventa subito festa della necessità di condividere, di comunicare gioia, di ‘banchettare' insieme ad altri, senza guardare a meriti o demeriti.
Si, per il cristiano la vita è anche un ‘banchetto'. Ci sono cose buone vere e belle da scoprire e da ‘imbandire' anche per altri. E la gioia sta qui. Non è solo ‘croce' l'esistenza. Senza eliminare la fatica, l'inevitabile dolore, io posso ben sedere al banchetto di quello che di positivo c'è anche nelle mie giornate. Purché al mio banchetto l'Ospite, sempre invitato per primo e sempre pienamente accolto, sia Gesù. E' Lui che, sedendo alla mensa delle mie giornate, mi insegna l'accoglienza, la condivisione, la carità senza finzioni.
Signore, ti prego, "banchetta" con me e dilata il mio cuore perché altri io possa sempre accogliere nel Tuo nome e amare nella tua carità.
La voce del messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2015
"Per questo, cari fratelli e sorelle, desidero pregare con voi Cristo in questa Quaresima: "Fac cor nostrum secundum cor tuum": "Rendi il nostro cuore simile al tuo" (Supplica dalle Litanie al Sacro Cuore di Gesù). Allora avremo un cuore forte e misericordioso, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globalizzazione dell'indifferenza".
Papa Francesco
Sr Maria Pia Giudici - sanbiagi@casadipreghiera.191.it