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TESTO Commento su Lc 10,1

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Santi Cirillo e Metodio (14/02/2015)

Vangelo: Lc 10,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 10,1-9

1Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Lc 10,1

Come vivere questa Parola?
Nella scelta dei primi discepoli, Gesù ha una preferenza per il numero "due". Vediamo i fratelli sul lago di Galilea: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni. Qui i settanta(due), vengono inviati due a due e oggi nella liturgia troviamo i due fratelli Cirillo e Metodio.
Fratelli nel sangue e (per chi non lo è) nella fede.
Forse questo numero ci parla di aiuto reciproco, di testimonianza e quando ci dice in Mt 18,20 " dove due sono uniti nel mio nome io sono con loro": è segno della Presenza che li tiene uniti.
Due è il principio di molti e seme della Comunità; è il germe della reciprocità e della carità; inoltre, come aggettivo ci rivela la nostra giusta posizione: "Sii secondo!" ricordandoci che solo Lui deve avere il primato " nella nostra vita e su tutte le cose".

Quando la tentazione di essere il centro di ogni progetto, di ogni discorso, di ogni azione urge e vuole prevalere sul mettersi da parte, ripetimi ancora Signore "Sii secondo! Vai dietro di me, seguimi!"

La voce di Papa Francesco
Non si può pensare a un cristiano fermo: un cristiano che rimane fermo è ammalato, nella sua identità cristiana, ha qualche malattia in quella identità. Il cristiano è discepolo per camminare, per andare. Ecco: un primo atteggiamento dell'identità cristiana è camminare, e camminare anche se ci sono difficoltà, andare oltre le difficoltà". Come agnelli... Non diventare lupi... Perché, a volte, la tentazione ci fa pensare: ‘Ma questo è difficile, questi lupi sono furbi e io sarò anche più furbo di loro, eh? '. Agnello. Con l'astuzia cristiana, ma agnello sempre. Perché se tu sei agnello, Lui ti difende. Ma se tu ti senti forte come il lupo, Lui non ti difende, ti lascia solo, e i lupi ti mangeranno crudo. Come agnello
Omelia nella festa dei Santi Patroni d'Europa, Cirillo e Metodio 14 febbraio 2014

suor Monica Giannoli FMA - mogianna@libero.it

 

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