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TESTO Commento su 2 Sam 7, 4; 11

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IV Domenica di Avvento (Anno B) (21/12/2014)

Brano biblico: 2Sam 7,1-5.8-12.14.16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

26In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

«Fu rivolta a Natan questa parola del Signore: "Va' e di' al mio servo Davide: "Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? [...]. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa"».
2 Sam 7, 4; 11

Come vivere questa Parola?
Ho letto con commozione la profezia di Natan a Davide, contenuta nella prima lettura di questa IV domenica di Avvento. Tale profezia sulla stabilità della stirpe davidica, ci fa capire come Dio non accetti che l'uomo gli costruisca una casa, un tempio, come se l'Onnipotente avesse bisogno di una dimora costruita da mani d'uomo in cui abitare. Piuttosto Dio vuole garantire a Davide una dinastia stabile fondata sulla sua Alleanza, più che su di una istituzione cultuale, come il tempio. L'intenzione di Davide era certamente retta e dettata dal suo cuore generoso. Egli, infatti, aveva constatato che abitava in una bella casa di cedro, mentre l'arca di Dio "stava sotto i teli di una tenda".

Ma il profeta Natan viene mandato ad annunciargli che sarà Dio stesso a provvedergli una casa e una discendenza. È chiaro che il profeta pensava al figlio di Davide, Salomone, che gli sarebbe succeduto nel regno davidico e lo avrebbe reso ancora più grande e glorioso. Ma è altrettanto chiaro che la profezia ha un valore e un significato molto più grande, che trascende i dati contingenti della storia, perché dietro la figura di Salomone si stagliava, all'orizzonte, quella del Messia. Si avverano così le misteriose parole profetiche: «Il Signore ti annuncia che farà a te una casa».

Dunque, anch'io posso fare mia questa profezia-promessa di Dio, perché in Gesù che nasce a Natale anch'io sono invitato a riscoprire il mio rapporto di Alleanza con il Padre che mi ama, che e anche a me farà una casa dove dimorare per sempre.
Mentre, dunque, stiamo preparando una casa a Gesù Bambino nella grotta del presepio a Natale, non dimentichiamoci che è il nostro cuore soprattutto il luogo dove viene a dimorare il Signore, il luogo che Dio vuol fare casa della sua dimora.

«Il Signore ti annuncia che farà a te una casa».

Accendiamo la quarta candela della corona dell'Avvento, quella della fiducia.
«Questa quarta fiamma illumini il nostro cammino verso il Natale ormai vicino! È la fiamma della fiducia in te, Signore Gesù: tu sei la buona notizia attesa dalle genti, perché hai preso su di te la nostra debolezza e hai innalzato ogni creatura umana a dignità perenne. Ma è anche la fiamma del desiderio di fare la tua volontà nella vita di tutti i giorni. Vieni, Signore Gesù, tu sei la luce del mondo» Dal Messalino, Sulla tua Parola, ed. Shalom: 21 dicembre, p. 443.

La voce stessa di Gesù
«Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua»
Lc 19, 5

Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it

 

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