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VIDEO Ruminare i Salmi - Luca 1,53 (III domenica di avvento, anno B)

don Marco Pratesi   Il grano e la zizzania

III Domenica di Avvento (Anno B) - Gaudete (14/12/2014)

Vangelo: Lc 1,53 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,6-8.19-28

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

19Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». 20Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». 21Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. 22Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». 23Rispose:

«Io sono voce di uno che grida nel deserto:

Rendete diritta la via del Signore,

come disse il profeta Isaia».

24Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 25Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». 26Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». 28Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Ruminare i Salmi - Luca 1,53 (III domenica di avvento, anno B)
Ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

1Tessalonicesi 5,16 Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.

Giovanni 1,19-20 Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo».

Alfonso Maria de' Liguori:

In secondo luogo per amar Dio con tutto il cuore, bisogna avere un gran desiderio di amarlo. I santi desiderj sono le ale che ci fanno volare a Dio; poiché, come dice s. Lorenzo Giustiniani, il buon desiderio Vires subministrat, poenam exhibet leviorem, ci dà forza di andare innanzi, e ci rende più leggiera la fatica nel cammino della via di Dio, nella quale, come insegnano tutti i maestri di spirito, chi non si avanza, va in dietro. All'incontro Dio ben si dà a chi lo cerca: Bonus est Dominus animae quaerenti illum. Egli riempie de' suoi beni, chi per amore lo desidera: Esurientes implevit bonis. (Sermone XLVI, per la domenica XVII dopo pentecoste, punto 2)

Per secondo è necessario nella santa comunione avere un gran desiderio di ricevere Gesù Cristo e 'l suo santo amore. In questo sacro convito, dice Gersone, non saturantur nisi famelici. E prima lo disse Maria santissima: Esurientes implevit bonis. Siccome Gesù, scrive il V. P. M. Avila, non venne al mondo sintanto che non fu molto desiderato, così non viene all'anima che di lui non ha desiderio, perché non è dovere che si dia tale cibo a chi ne sente fastidio. Disse un giorno il Signore a S. Metilde: Non si trova ape che con tanto impeto si getti sopra de' fiori a succhiarne il mele, con quanto io per violenza d'amore vengo all'anime nella santa comunione. Se dunque Gesù Cristo ha tanto desiderio di venire alle anime nostre, è ragione che ancor noi abbiamo gran desiderio nel comunicarci di ricever lui e 'l suo divino amore; insegnandoci S. Francesco di Sales, che la principale intenzione di un'anima nel comunicarsi dev'essere di avanzarsi nell'amore di Dio, dovendosi ricevere per amore colui che per solo amore a noi si dona. (Atti per la Santa Comunione, Per l'apparecchio alla comunione)

 

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