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TESTO Commento su Marco 13,33-37

Gaetano Salvati

I Domenica di Avvento (Anno B) (30/11/2014)

Vangelo: Mc 13,33-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Oggi inizia l'Avvento, e il nostro desiderio di incontrare il Signore sembra riscaldarsi di una speranza nuova: il Signore viene. Viene fra le nostre esistenze, le rinnova offrendo il Suo amore, il Suo perdono. Egli è il vero Avvento; vuole irrompere nel nostro esodo per donare senso al cammino nel mondo; pace alle guerre che combattiamo ogni giorno; gioia alle ansie che affliggono la nostra anima, a causa di lutti, sofferenze; luce che penetra nel buio del peccato e che ci separa dalla Sua venuta.

Nel vangelo di oggi il padrone, Dio, se ne va, ma promette di tornare nella notte (Mc 13,35); al tempo di Gesù, la notte era considerata in quattro fasi, e comprendeva anche i primi bagliori del mattino. Alcuni, in questi versetti, pongono l'attenzione sul vegliare invece di dormire, per essere pronti al ritorno di Gesù. Quindi, essere svegli nella fede, capaci cioè di osservare i dinamismi della vita, le vicende quotidiane, gli incontri e gli scontri, con cuore e occhi trasformati; ancora, non sprecare il nostro tempo in distrazioni che potrebbero distogliere la considerazione da Lui.

Il Maestro, però, vuole porre l'interesse sulla sicurezza della Sua presenza fra le nostre tribolazioni. Ci invita a vegliare, a non perderci nella superficialità del peccato; ma, soprattutto afferma che è fra noi, in ogni momento della notte, quella notte che ci immerge nell'abisso della solitudine, dell'egoismo che ci allontana da Lui e dagli altri fratelli. Egli, perciò, è la luce che illumina questa notte; Colui che viene, adesso, ad alzarci dalla morte, a svegliarci dal torpore della fede, dalla paralisi della carità e dalla malinconia di una speranza ormai persa, affinché con Lui possiamo vivere in pienezza.

L'Avvento, il Signore ora sta per venire e, se vogliamo, è con noi, di fronte a noi. In questo "se" si gioca tutto il nostro essere cristiani; siamo disponibili (vegliare) a cercare il Suo volto nel peccato, nel fango in cui siamo voluti cadere? Abbiamo una certezza: Egli è con noi, sempre, e ci invita a convertirci, in questo istante. Amen.

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