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TESTO Commento su Fil 2, 13

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Mercoledì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (05/11/2014)

Brano biblico: Fil 2,12-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

"È Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo il suo disegno di amore".
Fil 2, 13

Come vivere questa Parola?
È impressionante come una riflessione così profonda sul fare, sull'agire emerga proprio in uno scritto elaborato in reclusione! Paolo, ancora giovane, probabilmente sta scontando una pena in una prigione di Efeso e non sa come andrà a finire. Intanto mantiene i rapporti con i suoi, anche attraverso la solidale e continua presenza degli amici di Filippi che non lo dimenticano, non lo abbandono in quella situazione. Infatti in questa lettera emerge l'affetto riconoscente di Paolo per queste persone ed egli, bloccato innaturalmente nel suo agire, ci offre anche una riflessione speciale sul valore dell'azione e delle opere nella nostra esperienza cristiana. Il conto di dare ed avere che i Filippesi hanno fatto per lui gli fa piacere. Non solo il loro ricordo e la loro preghiera. Ciò gli testimonia l'amore di comunione che in Dio condividono, dal quale sono legati in una fraternità che si traduce in azioni concrete, benefiche. L'affermazione della priorità dell'essere sul fare spesso porta a considerazione disincarnate che immaginano un essere incorporeo che vive di se stesso e disdegna l'opera delle mani dell'uomo e in generale il suo coinvolgimento di mente e cuore nelle cose di ogni giorno. In questa triste prospettiva l'impegno sociale, la solidarietà esplicita, l'educazione, il lavoro, la politica non sono o possono essere in modo debole forme di evangelizzazione perché la vita cristiana si definisce solo per la preghiera, il rispetto della morale cristiana e l'apologia dei suoi valori. Diatribe senza senso iniziate allora e che perdurano nel tempo, lungo un asse dialettico che oppone spirito e corpo, preghiera ed azione, supponendo un dualismo pericoloso.
Per Paolo le cose funzionano diversamente, l'incarnazione di Cristo ha rivoluzionato il culto, ridato senso e significato al corpo, tradotto la prossimità in gesti, parole che esprimono sentimenti. "Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù". Paolo vede che è Dio che suscita nel cuore dell'uomo la capacità di coniugare essere e fare e questo perché l'uomo con la sua vita esprima il volere di Dio, dia forma al disegno di amore di Dio, che ha intuito e accolto.

Signore, che hai iniziato in ciascuno di noi un'opera buona, fa' che le nostre energie la portino a compimento!
La voce di papa Francesco
La vita cristiana deve essere un dialogo con Gesù, perché - questo è vero - Gesù sempre è con noi, è sempre con i nostri problemi, con le nostre difficoltà, con le nostre opere buone.

Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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