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TESTO Commento su Lc 13,16

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Lunedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (27/10/2014)

Vangelo: Lc 13,10-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

«Questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?»
Lc 13,16

Come vivere questa Parola?
Gesù vede una donna che non poteva starsene dritta da diciotto anni, ha pietà del suo male e la risana anche in giorno di sabato: Egli guarisce senza guardare il calendario o le leggi che impediscono il bene dell'uomo. Gesù ci rivela il volto buono e misericordioso di Dio che mette al centro la persona umana e non si nasconde dietro le grettezze di chi interpreta in modo meschino la legge.
Egli realizza un cammino progressivo di attenzione, di vicinanza e di salvezza: la vede, la chiama a sé, le impone le mani e la libera dal male. La donna diventa anche immagine di colui che è curvo sotto il peso del peccato, del proprio egoismo ed è incapaci di raddrizzarsi e guardare in alto il volto del Padre che lo ama, lo abbraccia e lo porta a crescere.

O Signore Dio, mio salvatore, liberami dalle conseguenze distruttive del peccato, dalle rigidezze mentali e dal vuoto della mia anima, non permettere che mi ripieghi curvo su me stesso e dimentichi la tua misericordia.
La voce di un biblista
«L'evangelista Luca vuole mostrare come Gesù abbia portato una autentica liberazione per la donna. E questa persona piegata, legata, bloccata, viene liberata da Gesù. È figura simbolica, rappresentativa del genere femminile, di un intervento divino che raddrizza la figura femminile, che le dà dignità, che la solleva, la chiama a sé e la proclama libera».
Don Claudio Doglio, 17 ottobre 2011
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it

 

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