TESTO Commento su Lc 11, 52
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Giovedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (16/10/2014)
Vangelo: Lc 11,47-54
"Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare
voi l'avete impedito".
Lc 11, 52
Come vivere questa Parola?
Molto intensa questa metafora usata da Gesù: "la chiave della conoscenza"! "Conoscere", non è cosa da poco. Soprattutto se si tratta di cose che riguardano Dio e il suo rapporto con noi.
La chiave esige una serratura non arrugginita, non difficoltosa a essere usata dalla chiave stessa.
Fuori metafora, credo che possiamo intendere così: l'ambito di Dio e di tutto quello che lo riguarda è strettamente in funzione della sua stessa identità che è AMORE.
E' evidente che la chiave della conoscenza di Dio, dei suoi attributi, della sua giustizia e misericordia infinita non appartiene ad altri che a quanti sanno amare, cioè esercitano la capacità di conoscere solo in funzione di quell'amore che viene da Dio e tutto a Dio conduce.
Non è il caso d'impegnarci, in questa sede, a distinguere la conoscenza razionale e scientifica che, oggi soprattutto, progredisce continuamente.
Ce ne rallegriamo, felici di utilizzarne le conseguenze per il bene di tutti.
Tuttavia il nostro cuore profondo anela a quella conoscenza di Dio che la Bibbia, in una lettura guidata dalla Chiesa, ci può donare se appunto siamo forniti di questa chiave di cui parla Gesù: una chiave non di... ferro ma di umile paziente amore.
Signore Gesù, dammi un cuore semplice ma non semplicista, una ricerca assidua della verità ma impregnata di umiltà, perseveranza e ardente amore.
La voce di un Arcivescovo Biblista
"La Chiesa non nasce da una convergenza di interessi umani o dallo slancio di qualche cuore generoso, ma è dono dall'alto, frutto dell'iniziativa divina: dire che la Chiesa è il popolo di Dio non è per me una espressione qualunque, una definizione astratta, ma la confessione umile che è lei ad avermi fatto incontrare il Dio vivente, origine, senso e patria della mia vita".
Bruno Forte
Sr Maria Pia Giudici