TESTO Andate, chiamate, invitate....
don Roberto Rossi Parrocchia Regina Pacis
XXVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (12/10/2014)
Vangelo: Mt 22,1-14
In quel tempo, 1Gesù riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: 2«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 4Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. 5Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. 8Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; 9andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. 10Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. 11Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. 12Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. 13Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. 14Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Forma breve: Mt 22,1-10
In quel tempo, 1Gesù riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: 2«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 4Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. 5Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. 8Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; 9andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. 10Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
"Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio".
Un grande annuncio di speranza e di gioia percorre la parola di Dio di questa Messa: è un messaggio di consolazione di Dio al suo popolo.
Isaia dice: Dio toglierà il velo del lutto, farà scomparire la morte, asciugherà ogni lacrima.
Nel testo del vangelo, Gesù ci dice queste parole: "il regno dei cieli è come un re che fa un banchetto di nozze per il figlio" e manda a chiamare gli invitati: prima alcuni invitati designati, poi, dopo il rifiuto di questi, tutti gli uomini. Il regno dei cieli è un banchetto di nozze; Gesù è lo sposo; Dio Padre, il re della parabola, l'autore e l'origine dell'intero progetto.
La parabola ci dice che il Regno dei cieli è come un perenne banchetto che il Padre ha preparato per noi e per tutti gli uomini. Un banchetto che dura in eterno, una festa che non ha mai fine, una gioia intensa, totale, profonda, assoluta.
Concretizziamo per noi alcune espressioni del vangelo:
"Mandò i servi a chiamare gli invitati alle nozze... Mandò di nuovo altri servi a dire: Tutto è pronto, venite alle nozze....
Andate ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze..."
Cioè, chiamateli alla festa, alla gioia, all'amore del Signore... "Ecco il nostro Dio; in Lui abbiamo sperato perché ci salvasse: Rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza, per il suo amore..."
Andate, chiamate, invitate....
"Dio ha voluto chiamarci a collaborare con Lui e stimolarci con la forza del suo Spirito. (EG 12)
Il Signore ci manda agli altri per aiutarli ad accogliere, a sperimentare il suo grande amore, a trovare il senso vero della vita sulla terra e per l'eternità, a rispondere agli interrogativi profondi che ogni momento affiorano nel cuore delle persone. Questo è missione di noi cristiani. Questo è il senso del Sinodo, che viviamo.
"La nostra pastorale ordinaria, animata dal fuoco dello Spirito, deve arrivare ad incendiare i cuori dei fedeli, che regolarmente frequentano la Comunità e che si riuniscono nel giorno del Signore per nutrirsi della sua Parola e del Pane di vita eterna. Lavoriamo per la crescita dei credenti. in modo che rispondano sempre meglio e con tutta la loro vita all'amore di Dio.
A quanti fanno più fatica offriamo la nostra opera perché vivano una conversione che restituisca loro la gioia della fede e il desiderio di impegnarsi per il Vangelo". (EG 14)
"Sulla nostra bocca torna sempre a risuonare il grande annuncio: "Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti". (EG 164)