TESTO Commento su Lc 11, 13
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Giovedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (09/10/2014)
Vangelo: Lc 11,5-13
«Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Lc 11, 13
Come vivere questa Parola?
Siamo ancora nel contesto della lectio di ieri (alla quale rimando), in cui abbiamo provato la gioia e lo stupore di sentirci figli di Dio e di poter rivolgere a Lui lo stesso grido filiale di Gesù: Padre! Nel Vangelo di oggi il nostro Maestro di preghiera porta l'esempio di un padre terreno che sa dare da mangiare ai figli cose buone. Così anche noi, con la fiducia e l'insistenza dei figli, dobbiamo rivolgerci al Padre celeste e otterremo da Lui tutto, anche le cose più grandi.
L'ultima frase contiene una sorpresa, perché Gesù in modo del tutto inaspettato - diversamente dal vangelo sinottico di Matteo (7,11) - conclude parlando del dono per eccellenza, lo Spirito Santo, che supera infinitamente tutte le altre "cose buone": «... quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». Così la nostra preghiera viene innalzata al Dono più sublime che comprende tutti gli altri doni: con lo Spirito Santo abbiamo tutto!
Signore Gesù, ci rivolgiamo a te per ottenere dal Padre tuo e Padre nostro il dono dello Spirito Santo e ti ringraziamo per averci aperto infiniti e luminosi orizzonti, per averci aperto l'accesso al Padre che ci ama e ci dona tutto
La voce di un grande Padre del deserto
«Abba Longino disse ad Abba Acacio: "La donna sa di aver concepito, quando il suo sangue si ferma. Anche l'anima sa di aver concepito lo Spirito Santo, quando si placano le passioni che scorrono giù da lei; finché è impigliata in esse, come può vantarsi quasi fosse impassibile? Da' sangue e prendi Spirito"»
Abba Longino, 5
Don Ferdinando Bergamelli SDB f.bergamelli@tiscali.it