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TESTO La grande opportunità del Regno

padre Gian Franco Scarpitta   S. Vito Equense

XVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (27/07/2014)

Vangelo: Mt 13,44-52 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

47Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.

51Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». 52Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Forma breve (Mt 13,44-46):

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

Scrive un anonimo scrittore latino: "L'opportunità ha i capelli davanti. Dietro è calva. Se l'afferri per il ciuffo potresti trattenerla, ma se dovesse fuggire, neanche Giove in persona potrebbe catturarla di nuovo." Ma poiché è zazzeruta sul davanti, una volta individuatala, la si può cogliere al volo e questo anche in tutti i momenti. Seppure non sempre è facile mettere in pratica questa condotta di saggezza, nella vita occorrerebbe sfruttare tutte le opportunità che abbiamo quotidianamente a disposizione, anziché attendere quelle grandi e straordinarie. Sfruttare le occasioni di tutti i giorni, valorizzare e coltivare le piccole circostanze, cercare le opportunità fra gli eventi e le piccole cose della vita quotidiana e sfruttarle al meglio apporta probabilmente molto più successo che non attendere passivamente le grandi possibilità, alle quali peraltro non sempre si è preparati. Ma in ogni caso, proprio perché si è stati capaci di sfruttare le opportunità di cui la vita è piena, si è poi in grado di sfruttare adeguatamente quelle di elevata grandezza che ci si presentano. Questo per il semplice motivo che a queste ultime ci si è preparati con l'arma dell'umiltà.

Come nel caso di Salomone, che si mostra ben lungi dal lasciarsi trasportare dall'entusiasmo tipico dell'età giovanile per cui ci si lancia senza riserve e a volte senza ponderazioni: nonostante la sua giovane età spensierata, non chiede al Signore né oro né argento, ma solamente di essere all'altezza della nuova opportunità che gli viene offerta. Chiede quindi di regnare saggiamente e con imparzialità e di rendersi portavoce presso il suo popolo della volontà di Dio nonché suo primo fautore esemplare.

Del resto il re nell'Antico Testamento veniva unto appositamente per divenire il vassallo di Dio presso il popolo a lui affidato. Il Signore ricompenserà il saggio Salomone concedendogli anche come ricompensa ciò che lui non aveva chiesto: ricchezza e stabilità economica. Eccettuando le ultime fasi del suo regno che lo vedono pervertito e proteso verso le concubine e le amanti, Salomone mostrerà di fatto molta saggezza ed equità nel suo governo. Realizzare la volontà di Dio presso i sudditi con attenzione alla giustizia e al bene comune equivale a realizzare il Regno di Dio, ad impegnarsi a che Dio possa davvero dominare il mondo nella logica dell'amore e della concordia fra gli uomini. Il regno di Dio - parole di Paolo - " non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia e pace nello Spirito Santo" (Rm 14, 17). Certamente il Regno indica la Signoria indiscussa di Dio nel mondo e nella storia, la sua possente presenza e la sua padronanza sul cosmo e sugli eventi, ma esso si dispiega nel cuore dell'uomo come prospettiva di pace, amore, giustizia e solidarietà. Non si tratta di un oggetto o di una realtà che sopraggiunge improvvisamente per attirare la nostra attenzione e nessuno potrà dire "eccolo qui o eccolo là, perché il Regno di Dio è in mezzo a voi" (Lc 21, 17). Nelle parole e nelle opere di Gesù, nella molteplicità dei segni, dei miracoli e degli insegnamenti parabolici e nel suo concedersi per noi sulla croce, Dio manifesta la dimensione reale del suo regno e anche noi siamo destinati a regnare senza restare succubi nella dimensione del Regno. Amore e riconciliazione sono le caratteristiche qualificabili di questa realtà, che Gesù Figlio di Dio palesa nelle sue parole e nelle opere e che dovrebbero entrare nella logica della nostra convivenza, pena il fatto di rendere vano e inane il regnare di Cristo nella storia. E di perdere noi l'opportunità del Regno di Dio Infatti per l'uomo il Regno è la prima opportunità fra tutte, la più grande occasione di salvezza perenne di se stesso in conseguenza del manifestarsi dell'amore di Dio. Si tratta tuttavia di un'opportunità che richiede impegno appunto perché va sfruttata al massimo. Quale uomo non sfrutterebbe immediatamente un tesoro appena scoperto? Quale mercante non venderebbe tutti i suoi averi per ottenere una sola perla preziosa? Cogliere l'opportunità del Regno richiede zelo e buona volontà nella corrispondenza al dono di amore da parte di Dio e richiede impegno di trasformazione innanzitutto di noi stessi in vista del mondo intero. Comporta inevitabilmente l'assunzione di una condotta di vita che prenda le distanze dalla comune mentalità di mode e di costumi perniciosi per collocarsi dal punto di vista di Dio. Per ciò stesso comporta la sequela seria e disinteressata del Cristo e l'assunzione del suo messaggio in ogni contesto del nostro vissuto, senza che ci si lasci sedurre dalle allettanti proposte che sopraggiungono da un mondo ostile e perverso in fatto di fede e di moralità. Occorre cogliere l'opportunità del Regno mentre la tendenza corrente tende a proteggere legalmente i ricorsi al divorzio breve e delle unioni di fatto, che si allontano dal genuino concetto di famiglia sancito da Dio nel Sacramento del Matrimonio. L'opportunità del Regno va colta mentre l'atteggiamento del mondo si mostra refrattario alla logica della pace e della retta convivenza mentre ogni giorno muoiono vittime sotto le bombe nelle stragi di Gaza e del Medio Oriente; la si deve necessariamente cogliere mentre imperversano dottrine di propaganda atea o anticlericale che tendono sempre più a scoraggiare Cristo e la sua Chiesa. Come pure il Regno costituisce un'opportunità anche per noi stessi, visto che nel vortice della confusione e della dispersione etica e religiosa siamo chiamati a mutare noi per primi la nostra vita per conformarla sempre più al mistero che è l'oggetto della nostra fede.

 

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