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VIDEO Ruminare i Salmi - Salmo 147,14 (SS. Corpo e Sangue di Cristo, anno A)

don Marco Pratesi   Il grano e la zizzania

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Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno A) (22/06/2014)

Brano biblico: Sal 147,14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,51-58

51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

52Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 53Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 58Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Ruminare i Salmi - Salmo 147,14 (Vulgata / liturgia 147,3) (SS. Corpo e Sangue di Cristo, anno A)

CEI Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
TILC Ti circonda con frontiere di pace,
ti sazia con fior di frumento.
NV Qui ponit fines tuos pacem

et adipe frumenti satiat te.

Gv 6,58: Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno.

Liturgia: Dio fedele, che nutri il tuo popolo con amore di Padre,

ravviva in noi il desiderio di te, fonte inesauribile di ogni bene:

fa' che, sostenuti dal sacramento del Corpo e Sangue di Cristo,
compiamo il viaggio della nostra vita,
fino ad entrare nella gioia dei santi,

tuoi convitati alla mensa del regno.

Bernardo di Clairvaux: E' bello dire queste parole insieme alla sposa del Cantico e al profeta, per esprimere il desiderio ardente della pace piena e della sazietà completa, nella quale non c'è ansia né nausea.

L'eucarestia è il banchetto del tempo finale, il tempo nuovo e definitivo: si comincia già a pregustare la gioia di una umanità non più desolata e abbandonata, preda della morte, ma amata e sposata. Rafforza il desiderio della patria e sostiene il cammino con la forza della speranza.

 

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