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TESTO Commento su Gv 20, 19; 21-23

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Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (08/06/2014)

Vangelo: Gv 20,19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

«La sera di quel giorno, il primo della settimana... venne Gesù... e disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi". Detto questo, soffiò e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati"».
Gv 20, 19; 21-23

Come vivere questa Parola?
Siamo a Pentecoste! Insieme con la Pasqua questa è la Festa più grande della Chiesa. L'unità di queste due Feste è messa bene in rilievo dal vangelo odierno di Giovanni: lo Spirito è il dono della "Pasqua" di Gesù. Infatti, l'Evangelista annota che fu «la sera di quel giorno, il primo della settimana (Pasqua)» che avvenne la Pentecoste. È lo Spirito che dona alla Chiesa la capacità di rivivere e di ringiovanire sempre sé stessa. Con il gesto assai significativo ed emblematico di "soffiare" sui discepoli, Gesù fa riferimento alla creazione primordiale: è il Soffio di Dio-Creatore sull'uomo, che lo fa divenire un essere vivente! Spirito e Soffio, nella lingua materna di Gesù, sono espressi con l'identico termine: ruah.
Nel libro della Genesi sta scritto che nella creazione primigenia, all'argilla con la quale era stato modellato il corpo del primo uomo, Dio infuse il proprio Soffio per renderlo "vivente" (Gen 2,7). Prima creazione e prima nascita, interamente ordinata alla seconda creazione e alla seconda nascita che celebriamo in questa domenica di Pentecoste. Il legame indissolubile, che data dalle origini tra l'uomo e il Soffio di Dio si è consolidato in modo prodigioso nella vita e nella morte di Gesù, il Figlio di Dio. Infatti, l'espressione usata dall'Evangelista per descrivere la morte del Salvatore, non si limita a dire banalmente che egli spirò, ma che «consegnò lo Spirito» (Gv 19, 30).
È così che la sera di Pasqua, rivedendo per la prima volta i suoi apostoli riuniti, Gesù Risorto non aveva altro dono migliore da dare loro che il suo Soffio, lo Spirito Santo del Figlio e del Padre, che accorda loro il perdono dei peccati.
Questo Soffio dello Spirito è per noi indispensabile per vivere! Ne vuoi una prova tangibile? Prova a non respirare per qualche minuto... e vedrai che ti sentirai subito soffocare! Così è del Soffio, del Respiro dello Spirito... Buona Pentecoste

Oggi, in un momento di preghiera intensa e umile ripeterò: «Vieni, Soffio di Gesù e del Padre, vieni e soffia su di me, purificami da tutti i miei peccati e fammi ri-vivere in te!».
La voce di Papa Francesco
«Cari fratelli, è grazia il nostro convenire di questa sera e, più in generale, di questa vostra assemblea; è esperienza di condivisione e di sinodalità; è motivo di rinnovata fiducia nello Spirito Santo: a noi cogliere il soffio della sua voce per assecondarlo con l'offerta della nostra libertà»
Discorso alla 66a Assemblea della Conferenza Episcopale Italiana,19 maggio 2014

Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it

 

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