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TESTO Misericordia donata e vissuta

don Michele Cerutti

II domenica T. Pasqua (27/04/2014)

Vangelo: Gv 20,19-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

La domenica successiva alla Pasqua chiude proprio questa importante festa che si è sviluppata nel corso di questi 8 giorni a partire da Domenica scorsa.

La Chiesa ci invita a contemplare in questa Domenica, la Divina Misericordia. Una Domenica promossa da Giovanni Paolo II è stata proposta da Santa Faustina Kowalska, agli inizi del XX sec., dopo una rivelazione mistica con Gesù.

"Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L'Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa." (Gesù a S. Faustina)

Giovanni Paolo II, la cui vita santa è stata segnata da questa devozione, ha inteso promuoverla nella Chiesa.

La divina Misericordia ci è ripresentata da questa icona evangelica che ci viene proposta questa domenica.

Ci siamo inabissati nella Settimana Santa nella dimensione della Misericordia. Gesù con la Sua Morte e la Sua Risurrezione ha vinto il peccato.

Prima di morire in maniera cruenta Gesù stesso ha perdonato i suoi uccisori, mostrandosi un Maestro autentico del suo insegnamento.

Con il perdono al ladrone pentito, primo Santo canonizzato, Cristo ci mostra che la salvezza è per tutti e avviene in qualsiasi momento della vita.

Sulla montagna agli inizi del Suo Ministero aveva indicato la beatitudine nei misericordiosi e Gesù stesso l'ha vissuta questa beatitudine.

In questi 8 giorni ci ha mostrato ancora una volta la Sua Misericordia diventando per noi un modello.

Sì Gesù lasciando questo mondo per compiere il disegno del Padre si è chinato ancora sulle nostre fragilità.

Ad uno ad uno il Signore è andato a cercare quegli stessi che lo avevano tradito nei momenti della Passione.

Ai piedi della Croce oltre a Maria era rimasto solo Giovanni.

Giuda lo tradì per trenta denari e con rimorsi si uccise, Pietro lo rinnegò e gli altri si scopre che si erano rintanati per paura dei Giudei.

Il Signore stando alle nostre logiche umane avrebbe dovuto ripartire da altri e proseguire con nuove persone.

No Gesù li va a cercare. Sì il Signore conosce bene le nostre fragilità tanto è vero che si presenta con i segni della Passione. A dirci che quell'umanità ferita dal peccato ora è redenta e il Signore non si distacca da noi.

Colpisce ancor di più che Gesù cerca proprio tutti anche quello che in un primo momento sembra più incredulo, Tommaso, viene ricercato dal Signore.
La Misericordia di Dio abbraccia tutti nessuno escluso.

Ripensando alla vita di Giovanni Paolo II, che di questa devozione si è mostrato un grande propagatore, muore con i Primi Vespri di questa domenica del 2005, viene beatificato e canonizzato proprio in questa ricorrenza, possiamo dedurre dei grandi insegnamenti di come questa Misericordia dobbiamo viverla.

Egli non l'ha solo annunziata con le parole, ma l'ha vissuta.

Prima di tutto la Misericordia Egli ci insegna va invocata e sperimentata. Luogo in cui la Misericordia va invocata e sperimentata è sicuramente la preghiera e il Sacramento della Penitenza.

Per questo motivo introduce nella Chiesa la devozione della Divina Misericordia con la preghiera della Coroncina e la novena che culmina con questa domenica.

Dalla Vergine Maria apprende questa virtù e la invoca a protezione del Suo Pontificato.

Forti richiami sotto il Suo Pontificato Giovanni Paolo II li ha espressi per risvegliare in tutti i fedeli la necessità di riconciliarsi con Dio.

Il richiamo nella Valle dei Templi ad Agrigento ai mafiosi voleva risvegliare proprio la necessità di non girare le spalle all'Amore di Dio e convertirsi.

Ogni volta che comprendiamo l'amore di Dio che ci abbraccia al di là dei nostri limiti e delle nostre difficoltà, la gioia che ci proviene la dobbiamo annunziare.

L'annunzio non è sufficiente occorre vivere ciò che si annunzia. Una volta sperimentato l'amore di Dio nella nostra Vita ci diviene più semplice perdonare le offese ricevute.

Giovanni Paolo II ha sperimentato l'amore di Dio nella sua Vita ha cercato di esprimerla con il perdono al suo attentatore visitandolo in carcere.

La Misericordia di Dio e la necessità che tutti fossero abbracciati da questo lo porta a dialogare con tutti di estrazioni diverse.

Quante critiche se incontrava un dittatore di sinistra o di destra. Lui era preoccupato dalla salvezza delle anime e dei popoli che questi uomini rappresentavano.

Giovanni XXIII, il Papa canonizzato con Lui, ha sempre affermato la necessità che la medicina della Chiesa è la Misericordia.

Proprio per questo convoca il Concilio Vaticano II per permettere alla Chiesa di riappropriarsi di questa dimensione che permette alla Chiesa di entrare in dialogo con il mondo.

Quanti percorsi di pace sono passati in quegli anni di Papa Roncalli in Vaticano fino a scongiurare un conflitto a Cuba di dimensioni mondiali.

La Misericordia è la via che il mondo deve percorrere e che la Chiesa ha il compito di annunciare e vivere.
Ci siano d'aiuto questi due Santi che la Chiesa ci propone.

La loro intercessione sia il sostegno per percorre questa importante Via in tutti i fedeli.

I cristiani debbono contraddistinguersi per l'amore che li caratterizza.
Più di tante parole è importante vivere l'amore tra noi.

Chiediamo questa grazia nell'Eucarestie che vivremo in questo tempo di Pasqua fino a Pentecoste per essere pronti a ricevere pienamente i doni che lo Spirito Santo ci riversa.

 

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