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don Michele Cerutti

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Domenica delle Palme (13/04/2014)

Vangelo: Gv 11,55 - 12,11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 11,55-12,11

55Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. 56Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». 57Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché potessero arrestarlo.

1Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. 2E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. 3Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. 4Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: 5«Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». 6Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. 7Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 8I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».

9Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 10I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, 11perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Con questa Domenica siamo invitati a entrare nella Settimana Santa.

La liturgia ambrosiana ci introduce con un brano che mette in evidenza come il clima intorno a Gesù è sempre più ostile.

Domenica scorsa il brano evangelico si concludeva con la sentenza di condanna a morte emessa dai capi dei farisei dopo il miracolo di Betania.

Anche questa domenica siamo a Betania e Gesù sa che la condanna è stata emessa.
Non ha paura non fugge.

Questo ci dice che il cristiano non deve avere paura e sfuggire dai propri ambienti, ma sempre ha il compito di identificarsi.

Questa volta l'ambiente è gioioso vi è la gioia espressa da Maria, la sorella di Lazzaro e Lazzaro stesso.

Quando siamo toccati da Gesù non ci deve sorprendere la tristezza, ma la gioia che si trasforma in servizio. Si Maria e Lazzaro sono tra i commensali per l'arrivo del Maestro.

Loro che sono stati miracolati ora non trattengono per loro questa gioia lo annunciano mettendosi a servire.
Questo servizio trova nell'accoglienza a Gesù il suo centro.

Il nostro servizio nella Chiesa tra i fratelli deve appoggiarsi su Gesù.

Maria con aromi profuma i piedi di Gesù proprio per dare il giusto valore nel suo servizio di accoglienza senza giocarsi nei dettagli.

Se manca la centralità di Cristo il nostro servizio è filantropia bella e fatta bene, ma fine a se stessa.

Quegli aromi devono essere stati di un certo valore. Giuda il traditore coglie l'occasione per affermare i soldi per l'acquisto di quegli aromi potevano servire per sostenere i poveri.

E' la domanda che sempre serpeggia: perché tante spese per la liturgia?

Un'altra domanda è invece: cosa servono tanti soldi per la costruzione di grandi Chiese?

Le domande crescono e si fanno più insidiose e allora ci si chiede perché le suore di clausura non si prestano a far servizi di carità invece di perdere tempo a pregare?

Queste domande quando nascono nascondono la pochezza della nostra fede.

Ci crediamo che il Signore è l'autore della vita? Quando c'è il Presidente della Repubblica o un Re a visitare un paese non si bada a spese. Quando celebriamo il Signore diamo sfoggio alla sciatteria.

Penso alla realtà di un paese della Liguria: Bussana. Questo piccolo paese frazione di San Remo alla fine del XIX secolo è stato devastato da un terremoto. I sopravvissuti hanno costruito nel paesino nuovo prima un Santuario dedicato al Sacro Cuore con quei soldi potevano ricostruire il paese già da subito, invece, hanno messo al centro la loro fede.

Se crediamo nella centralità del rapporto con Lui allora comprendiamo il servizio delle suore di clausura per la Chiesa e per l'umanità. Il loro compito è stendere le mani al cielo per tutti noi. Loro è come se asciugassero con i capelli i piedi di Gesù diventando il conforto del Maestro.

I poveri li avremo sempre con noi. Su questo punto il Vangelo è chiaro. A noi il compito di essere attenti non lavandosi le mani con quell'euro gettato nel cappello del mendicante per essere a posto con la coscienza.

Il clima di odio che circonda Gesù e i suoi amici ci invita a guardare a tutti coloro che nel mondo vivono la difficoltà di essere cristiani.

Quanti martiri di cui nessuno parla. Cristiani in Siria perseguitati, in Nigeria.

Questa Settimana sia occasione per sostenere con la nostra preghiera tutti e allora il nostro orizzonte si apre al di là del nostro campanile e a tutto il mondo.

 

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