TESTO Commento su Is 61,1
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Giovedì Santo (Messa del Crisma) (17/04/2014)
Brano biblico: Is 61,1-3.6.8-9

16Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
18Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
19a proclamare l’anno di grazia del Signore.
20Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
"Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri".
Is 61,1
Come vivere questa Parola?
Il Signore che Isaia presenta è Gesù, il Redentore promesso. Non a caso parla qui in prima persona. E quel che lo Spirito del Signore gli fa realizzare rivestendolo totalmente del suo potere, è decisamente salvezza.
In queste brevi righe si dice di Lui anzitutto che è portatore di un annuncio, per nulla atipico.
Al contrario, spicca (proprio perché posto all'inizio) quell'aggettivo "lieto" che ne qualifica la sostanza.
L'altra attenzione va data ai destinatari. Si tratta dei "miseri", quelli delle periferie esistenziali che non solo non hanno niente, ma non contano niente. Altri destinatari sono i molti che hanno il cuore ferito e piagato dal non - amore o dall'amore sbagliato. Ed è poi la forte proclamazione di ciò a cui l'uomo e la donna hanno più diritto: la libertà da tutto quello che schiavizza la mente, il sentire, le decisioni.
La proposta è di sostare su queste righe, facendo memoria, in cuore, di tutti questi tipi di oppressione che oggi, sono causa di una società in degrado.
Ecco, questo Giovedì Santo ci aiuti ad accorgerci come concorda questa dolorosa realtà con il MISTERO di GESU'; quanto sia vero che nella sua PASSIONE e MORTE Egli si sia addossato tutto questo male e abbia sofferto perché l'uomo possa ritrovare i suoi beni, possa tornare ad essere se stesso: uomo che cammina a fronte alta, sapendosi amato e perdonato, quindi capace a sua volta di amare.
Gesù, grazie oggi per l'Eucarestia, memoriale che rinnova questo mistero di grazia, di gioia, di libertà.
La voce di un Vescovo e Dottore della Chiesa
«A forza di adorare e di mangiare la Bellezza, la bontà e la Purezza in persona in questo divin Sacramento, diverrai tutta bella, buona e pura»
S. Francesco di Sales
Sr Maria Pia Giudici - sanbiagi@casadipreghiera.191.it