TESTO Commento su Gv 11, 53-54
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Sabato della V settimana di Quaresima (12/04/2014)
Vangelo: Gv 11,45-56
"Da quel giorno decisero di ucciderlo. Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. "
Gv 11, 53-54
Come vivere questa Parola?
Dice di sé: "Io sono la Resurrezione e la vita". Paradossalmente vogliono dare la morte a chi serve la vita e questo perché sono abitati da sentimenti di morte che si rivelano nella misura in cui la Vita si esprime, fiorisce.
Più il bene agisce più i cuori cattivi si chiudono nell'ostilità. La troppa luce rivela le troppe tenebre e questo diventa inaccettabile per chi vive a suo agio nel buio.
Gesù è ben consapevole di questo e decide di allontanarsi in una città vicina al deserto. La sua non è una fuga ma una preparazione insieme ai suoi discepoli. Tutti hanno bisogno di questo intervallo, di questo tempo prima dell'agonia, della lotta finale.
La sua assenza farà venire fuori le domande della gente di Gerusalemme che lo cercherà, ma per quale motivo?
I discepoli in questo tempo di sospensione, potranno ascoltare con più attenzione le sue ultime parole per poi poter rileggere gli avvenimenti alla luce della fede e non della paura.
E Gesù si nutrirà a fondo dell'amore del Padre e dell'amore degli amici per resistere alle tentazioni finali, al pensiero di abbandonare a se stessa un'umanità così distratta e superficiale.
Da domani entreremo nella settimana santa e anche noi abbiamo bisogno di un tempo di sospensione, di un intervallo in cui nutrire lo spirito nella preghiera personale e comune, in cui ascoltare le ultime parole di Gesù, le parole di un morente che dicono ciò che conta, l'essenziale per ogni vita. Di un tempo in cui chiederci se cerchiamo Gesù e perché lo cerchiamo? E anche dove lo possiamo trovare?
É il tempo in cui chiedere al Signore con insistenza la grazia di "toccare" l'amore con cui si è donato, di trattarlo "con i guanti" per non disperderlo. Di scoprirlo nelle sue pieghe più nascoste perché ci parli, ci scuota I sommi sacerdoti e i farisei hanno deciso di uccidere Gesù, colui che aveva appena detto, ci cambi, ci consoli, ci guarisca.
Tu sei il Signore della vita che ha scelto la morte per amore mio e di tutti. Tu sei l'offerta continua di perdono nonostante le mie durezze. Tu rimani immobile, crocifisso, perché io non possa perderti di vista e possa riempire i miei occhi e il mio cuore di Te.
La voce di un uomo di Dio
"L' Incarnazione e la Passione sono la follia dell'amore di Dio per farsi accettare dall'uomo peccatore. Dopo tale follia si capisce che il più grande peccato sia il non credere all'amore di Dio per noi."
P. Mazzolari
Emanuela Giuliani - emanuelagiuliani@gmail.com