TESTO Commento su Lc 5, 28
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Sabato dopo le Ceneri (08/03/2014)
Vangelo: Lc 5,27-32
27Dopo questo egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». 28Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
29Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e di altra gente, che erano con loro a tavola. 30I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 31Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 32io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
"Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì."
Lc 5, 28
Come vivere questa Parola?
La prima lettura e il vangelo di oggi ci dicono una verità che potrebbe sembrare banale ma che ci è sempre difficile credere: l'uomo può cambiare, io posso cambiare.
Così come è cambiato Levi, così come le tenebre ricordate da Isaia possono tramutarsi in luce, così come la mia terra arida può diventare un giardino irrigato e una sorgente le cui acque non inaridiscono.
La chiave di volta è imparare a vedere l'altro. Le nostre aridità hanno infatti molte cause ma una di queste è non vedere gli altri. Levi l' ha compreso tant'è che una volta accolto l'invito di Gesù, subito l'ha condiviso facendo un banchetto che a suo modo è stato un realizzare quanto dice Isaia nella prima e lettura: "se aprirai il tuo cuore all'affamato, se sazierai l'afflitto di cuore." Pubblicani e peccatori che sedevano alla sua mensa erano gli affamati di misericordia e gli afflitti nel cuore. Lui lo sapeva bene!
Ha in questo modo iniziato ad irrigare il suo cuore bagnandolo con l'attenzione a Gesù e alla sua gente.
Così è cambiato, così è diventato sorgente viva, "riparatore di brecce e restauratore di strade perché siano popolate". Ha riempito la sua casa perché tanti potessero incontrare il Medico per eccellenza.
Ecco cosa può fare una sola persona che cambia, che accetta perfino di ribaltarsi. Diventa strumento di bene perché prende su di sé la missione di aiutare chi gli assomiglia ma ancora non ha trovato la possibilità o il coraggio per cambiare. Si fa carico delle persone in cui riconosce se stesso, si fa carico del peccato che per primo vede presente nel suo cuore e dal quale si è sentito salvato.
Diventa, come si suol dire, testimone perché "ha gustato la delizia del Signore".
Non posso immaginare Signore cosa puoi fare nella mia vita se mi apro sempre più a Te e agli afflitti. Tu mi dici che rinvigorirai le mie ossa e mi renderai giardino irrigato e in chi si è lasciato ribaltare da Te vedo che la tua promessa si realizza. Donami di fidarmi!
La voce di un mistico
"Non c'è nessun momento della nostra vita che non possa diventare l'inizio di un'esistenza nuova."
C. De Foucauld
Emanuela Giuliani - emanuelagiuliani@gmail.com