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TESTO Commento su Mc 10, 17

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (03/03/2014)

Vangelo: Mc 10,17-27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

"Cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?"
Mc 10, 17

Come vivere questa Parola?
"Cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?": cosa devo fare cioè per avere una vita sensata, significativa, che sia così piena da straripare nella vita dopo la morte e poter "gustare" Dio?
La domanda non è da poco e dunque richiede una risposta che non sia da poco. Infatti Gesù da una risposta a due livelli: nel primo propone la via dei comandamenti, in particolare dei comandamenti che riguardano la relazione con il prossimo (stranamente per il suo tempo non mette davanti i comandamenti che riguardano il rapporto con Dio). Essi sono la base che non può mancare perché se manca significa che si vive di sogni, ci si illude di saper e di voler amare.
Nel secondo va molto più a fondo: "una cosa sola ti manca". Il senso di una mancanza aveva interrogato il "tale", l'aveva messo in crisi e infine lo aveva condotto da Gesù le cui parole però non sono quelle che si aspettava. Pensava di trovare un'altra risposta, meno impegnativa, più tradizionale e soprattutto più percorribile ai suoi occhi.
Non si aspettava qualcosa che gli prendesse la vita intera e lo chiamasse a lasciare e non solo a scegliere.
Non ha prevalso allora in lui solo la paura istintiva ma anche la resistenza al cambiamento soprattutto se improvviso. Non aveva ancora imparato a fidarsi dello sguardo amante di Gesù che gli ficcava in cuore quell'unico amore che ti dà la forza per tutto.
Anche noi siamo così: abbiamo domande importanti ma temiamo risposte importanti, sentiamo che qualcosa ci manca ma decidiamo noi cosa sia questo qualcosa per rimanere a riva e non andare al largo. Abbiamo paura dei cambiamenti, vogliamo libertà di scelta ma non accettiamo di lasciare ciò che ci toglie la libertà. Siano pieni di contraddizioni ma sappiamo anche che la nostra matassa, che ci sembra così ingarbugliata, può essere "risolta" dal Signore.
Signore Dio, io conosco i comandamenti ma tu conosci tutte le mie contraddizioni, quelle che mi frenano, mi inchiodano a terra e non mi fanno andare al largo. Non abbandonarmi alla mia debolezza.
La voce di un poeta
"Vi auguro la gioia di amare quelle cose la cui assenza ci fa vivere e ci fa camminare".

Rilke
Emanuela Giuliani - emanuelagiuliani@gmail.com

 

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