TESTO Commento su Matteo 3,14

«Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia».
Mt 3, 14
Come vivere questa Parola?
Molti di noi, il proprio battesimo non riescono nemmeno a ricordarselo: rimane un rito tra le pieghe di una vita fatta di eventi molto più appariscenti e davvero in memoria. Solo con un po' di impegno ne possiamo recuperare il senso e il significato autentico (magari fino a porli a fondamento di ogni scelta), ma non sempre e comunque solo con atto voluto, pensato.
Il battesimo di Gesù no... quell'evento accadde e rimase scolpito nella memoria di chi lo visse, così come rimase indelebile nella memoria anche di chi lo sentì solo raccontare. Tutti e quattro gli evangelisti lo riportano nel loro racconto e, qualsiasi sia la versione, esso si propone come la prima vera manifestazione pubblica di Gesù uomo e di Gesù Dio, il Cristo. E magari anche per Gesù fu un momento indimenticabile!
L'uomo Gesù prende posizione politica, culturale nel suo tempo: si pone in ascolto di Giovanni, lo sconcertante cugino profeta che sembra un Geremia redivivo e solidarizza con la sua teologia e visione della vita. Così facendo si manifesta come un adulto della sua comunità che dichiara una volontà di cambiamento personale e sociale. Si mette in fila con gli altri per quel rito di purificazione, nonostante la reticenza di Giovanni che vorrebbe immediatamente riconoscere la superiorità di Gesù. Ma Lui dice no... perché PER ORA bisogna lasciar fare al compimento di ogni giustizia. E per quello ci vuole la fila, l'attesa, il gesto. Così la purificazione si realizza, non tanto per Gesù, che non ne ha bisogno, ma per l'umanità che egli rappresenta. La logica dell'incarnazione fa prevalere sulla manifestazione prodigiosa, l'umanità, l'immersione nella realtà sotto gli occhi di tutti, la capacità di stabilire con tutti e per tutti legami di solidarietà vicaria.
Dopodiché avvenne anche la manifestazione prodigiosa del Gesù Dio e secondo tutti i canoni prevedibili: cieli che si aprono, colomba e voce divina dal cielo che conferma Gesù come il Figlio di Dio, il Cristo promesso.
Ma la gente probabilmente lo aveva già notato quel Gesù per cui Giovanni si era fermato nel battezzare e per Gesù, uomo - Dio, sono soprattutto i gesti compiuti a causa del "PER ORA" che inaugurano il suo tempo nuovo, da vivere secondo uno stile decisamente altro rispetto al passato. La voce dal cielo che ha dichiarato la sua divinità non gli crea nessuna facilitazione. Ora egli inizierà a farsi conoscere, continuerà ad immergersi tra la gente per attraversare le loro storie di dolore, di imperfezione, di ricerca e proclamerà idee rivoluzionarie che innerveranno il quotidiano di chiunque con una vitalità e una speranza nuove.
Signore, il memoriale del tuo Battesimo risvegli la consapevolezza del nostro. L'immersione della tua divinità nella nostra umanità, le permetta di esprimersi con coraggio, autorevolezza e speranza.
La voce di papa Francesco
La nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo di ciascuno dei battezzati. Questa convinzione si trasforma in un appello diretto ad ogni cristiano, perché nessuno rinunci al proprio impegno di evangelizzazione.

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Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it