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TESTO Guarire ed evangelizzare

don Marco Pratesi  

XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (04/07/2004)

Vangelo: Lc 10,1-12 .17-20 (forma breve: Lc 10,1-9) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 10,1-12.17-20

In quel tempo, 1il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. 10Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: 11“Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. 12Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.

17I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. 19Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. 20Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Forma breve (Lc 10,1-9):

In quel tempo, 1il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

I due aspetti dominanti dell'attività di Gesù sono la predicazione della Buona Notizia e la guarigione dei malati. Gesù non separa la sua attività terapeutica dalla proclamazione del Regno. A questa attenzione invita anche i suoi discepoli: "Guarite i malati che trovate e dite loro: Il regno di Dio ora è vicino a voi!".

La comunità ecclesiale è chiamata a rispondere alla domanda di salute nelle sue varie forme. Molti cristiani, a livello sia personale che pastorale, tendono ad evitare quegli ambiti di vita in cui non hanno risposte "facili" sull'amore di Dio. Occorre invece confrontarsi col male.

Il guarire è parte integrante della missione della Chiesa: noi siamo chiamati ad essere strumento e segno (=sacramento) di una salvezza globale, del corpo e dell'anima. La Chiesa è una comunità sanante. Evangelizzazione e guarigione devono completarsi a vicenda, perché l'una perde di significato senza l'altra.

Il "guarire" a volte può essere espresso anche in gesti di guarigione straordinari. Però non sta qui l'essenziale.
La Chiesa svolge la sua missione di guarire in tre modi:

1. Mediante la comunione ecclesiale. Se vive l'amore fraterno, inserisce il malato, l'anziano, il disabile, la persona vulnerabile in una trama di rapporti interpersonali che non sono di tipo "assistenziale", ma di reciprocità: ognuno dà e riceve, è sanante e sanato, Cristo-samaritano e Cristo-malato.

2. Mediante l'offerta di una visione del mondo che può far scoprire un senso al proprio dolore e renderlo significativo: il mio soffrire e il mio stesso morire, se vissuti in comunione con Gesù, diventano dono prezioso per me, per gli altri e per Dio.

3. Mediante l'impegno di ciascuno nel proprio campo specifico, secondo la propria vocazione e i propri doni. Non come singoli, ma come comunità, mettendo insieme i ministeri di tutti, noi possiamo essere il segno e lo strumento della salvezza portata da Gesù.

Accanto a chi soffre la comunità cristiana scopre la sua identità vera di sacramento di salvezza: attraverso le risposte limitate che essa può dare, arrivano le vere risposte, quelle che solo Dio può dare. Allora si tocca con mano davvero che "il Regno di Dio è arrivato": non è più rimandato ad un tempo lontano e irrilevante, ma sentito vicino e sperimentato nel presente.

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio guarisca ogni malattia, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.
Al Padre Nostro:

Chiediamo al Padre che ci liberi da ogni male, del corpo e dello spirito:

 

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