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TESTO Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena

Riccardo Ripoli   Amici della Zizzi

Martedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (05/11/2013)

Vangelo: Lc 14,15-24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Adolescenti che si allontanano dal cuore

Vi è mai capitato, in prossimità del Natale o della Pasqua, di avere l'idea di fare un pranzo o una cena di auguri invitando tutti i vostri amici? Uno vi ha risposto che andava in ferie con la famiglia, un altro era stato invitato altrove, un terzo non poteva perché era una bella giornata e voleva trascorrerla all'aria aperta. Forse scuse, forse no, ma mancava il desiderio di stare insieme, la gioia di poter passare un momento con voi, il dispiacere proveniente dal profondo del cuore di non poterci essere. Tutto è più importante di venire a casa vostra. Ci rimaniamo male, molto male. Ed allora si guarda altrove, a chi abbia un vero piacere nello stare con te. A me è capitato molte volte di invitare amici a casa nostra, la gioia di ritrovarsi con alcuni dopo tanti anni, il desiderio di confrontarsi con altri sulle scelte della vita, con tutti il desiderio di condividere quello che abbiamo costruito per i ragazzi e conoscere più da vicino la loro realtà, la loro famiglia. Tanti gli amici che hanno conosciuto la mia mamma, venuti alle tante feste a casa mia, compagni di viaggio e di avventure ritrovati dopo tanto tempo, magari venuti a far visita da politici sotto elezioni a carpire qualche voto, occasioni per rinsaldare un rapporto che il tempo aveva logorato, invitati a venire. Qualcuno ha detto si, ma ad ogni occasione aveva un altro impegno, altri nemmeno hanno risposto, ed è un peccato non poter condividere la gioia di ciò che facciamo con coloro con i quali sei cresciuto, hai riso e pianto, giocato e viaggiato. ma questa è la vita. La nostra casa non è mai vuota, sempre aperta a tutti e ciò che prepariamo da mangiare non deve andare mai sprecato, condiviso con quanti desiderino con gioia passare il loro tempo con noi.

Che dispiacere quando vedo i ragazzi che non hanno la gioia di fare qualcosa, qualsiasi cosa, andare a teatro, a pesca a fare funghi, per il solo gusto di stare insieme. Scegliere di fare qualcosa solo se piace loro o meno, ma si accorgeranno ben presto che l'amore non è scontato, deve essere alimentato, si deve a volte fare qualcosa che non ci piace per amore di coloro che tanto ci hanno dato e ci danno. E' comodo dire non mi va di andare a teatro piuttosto che a pesca o svegliarmi presto al mattino per andare in bosco, di parlare delle mie cose, di mettermi in discussione, ma poi prendere quello che desideriamo, la patente, l'accudimento quotidiano, la cittadinanza o la possibilità di fare il militare.

L'amore è un flusso che va in due direzioni, ed ogni corrente alimenta l'altra, la ossigena, le da la motivazione di esistere. Anche un genitore, che da al figlio anche l'ultimo respiro, che non si risparmia un solo istante della sua vita ha bisogno di ricevere qualcosa, a volte basta poco, basta un po' di gioia nel fare qualcosa insieme. E con Dio è la stessa cosa. Lui ci dona la vita, la salute, l'amore, la promessa di una vita eterna, ma troppo spesso prendiamo a piene mani, anzi spesso brontoliamo perché ciò che abbiamo ci sembra troppo poco, senza dare assolutamente nulla. Come ci rimarrà un genitore se a lungo andare il figlio, ormai cresciuto, continuerà a non dare nulla, continuerà a non dimostrare nessuna gioia nello stare insieme? Come ci rimarrà Dio se non abbiamo la gioia di stare con lui, con i bambini che hanno bisogno di affetto, con i carcerati che anelano ad un contatto con l'esterno, con i malati e gli anziani che guardano il mondo con i vostri occhi e respirano l'aria che portate loro in casa. Cosa farà un genitore? Cosa farà Dio? Amerà ugualmente, amerà fino alla fine, amerà totalmente, ma se un giorno, ormai grandi, usciti di casa, allontanatisi da quella famiglia, dopo aver rinunciato a mille inviti avrete bisogno e busserete alla porta, può succedere che le risorse siano state destinate ad altri, che altri bambini abbiano preso il vostro posto e siano più meritevoli di voi. Ogni casa è grande, c'è sempre posto per tutti, ma coloro che avranno rifiutato il tuo amore, coloro che si sono allontanati con il cuore prima che con il fisico non avranno nulla da pretendere, avranno fatto le loro scelte, avranno preferito dormire due ore in più piuttosto che condividere una serata a teatro insieme, o una mattinata di pesca, una soltanto su quindici giorni di vacanza.

 

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