VIDEO Ruminare i Salmi - Salmo 17,15 (XXXII domenica del tempo ordinario, anno C)
don Marco Pratesi Il grano e la zizzania
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XXXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (10/11/2013)
Brano biblico: Sal 17,15
In quel tempo, 27si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. 29C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 34Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
In quel tempo, disse Gesù ad alcuni8 sadducèi, 27i quali dicono che non c’è risurrezione: 34«I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Ruminare i Salmi - Salmo 17 (Vulgata / liturgia 16),15 (XXXII domenica del tempo ordinario, anno C)
CEI io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.
TILC Io ho agito con giustizia e vedrò il tuo volto:
al mio risveglio, mi sazierò della tua presenza.
NV Ego autem in iustitia videbo faciem tuam;
satiabor, cum evigilavero, conspectu tuo.
Luca 20,38: Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui.
Origene: Sazietà piena e beata si dà solo nella visione limpida della gloria di Dio
Agostino: Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te - Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum donec requiescat in te. (Confess. 1, 1, 1)
La risurrezione della carne segno il definitivo e completo risveglio alla vita di tutto l'essere umano.