TESTO Commento su Luca 16, 8
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Venerdì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (08/11/2013)
Vangelo: Lc 16, 8
Il padrone lodò quell'amministratore disonesto perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo infatti verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Lc 16, 8
Come vivere questa Parola?
Qualche commentatore fa notare che la parabola odierna non dovrebbe essere intitolata "l'amministratore disonesto" ma "l'amministratore astuto".
Ma in cosa consiste la sua astuzia, la scaltrezza per cui viene lodato dal padrone?
Nel sapere vedere con chiarezza come si stanno mettendo le cose, nell'osservare senza ingenuità la sua situazione e soprattutto nell'assicurarsi il suo avvenire.
Fiuta il pericolo in cui è caduto e lo affronta con intelligenza.
Ecco cosa hanno da imparare "i figli della luce": il medesimo sguardo su se stessi e sulla realtà. Uno sguardo che non si concede illusioni, che non si nasconde la verità, uno sguardo lucido davanti alla gravità dei fatti ma che si apre contemporaneamente ad un altro orizzonte.
L''astuzia" infatti consiste nella prontezza della reazione.
Si chiede a questo proposito il biblista Bruno Maggioni: "Il cristiano non dovrebbe essere altrettanto pronto, scaltro e risoluto nell'assicurarsi nel tempo presente il Regno di Dio? "
La risposta è sicuramente sì. Ci assicuriamo il Regno di Dio nel tempo presente quando prendiamo sul serio le beatitudini perché diventino il nostro specchio e il nostro sprone, quando utilizziamo quanto siamo e possediamo per venire incontro al povero.
Quando sappiamo farci gli "amici" giusti, quelli che Gesù stesso avrebbe scelto.
A volte Signore ci illudiamo di cavarcela con poco, di poter continuare un certo stile di vita perché, ci diciamo, non fa male a nessuno. Viviamo con il naso per aria, ciechi sulla gravità di alcune nostre azioni. Aprici gli occhi e aiutaci ad avere la stessa lucidità e la medesima scaltrezza dell'amministratore astuto.
Dalle parole di una benedizione agli sposi
"Sappiate riconoscere Dio nei poveri e nei sofferenti perché essi vi accolgano un giorno nella casa del Padre".
Commento di Emanuela Giuliani emanuelagiuliani@gmail.com