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TESTO Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere

Riccardo Ripoli   Amici della Zizzi

Giovedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (31/10/2013)

Vangelo: Lc 13,31-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Un bambino delle elementari che mette un coltello alla gola ai suoi compagni di scuola

Quanti nemici sulla strada di ognuno, quanti ostacoli incontriamo sul nostro cammino.

Un giorno venne da noi una coppia che voleva prendere un bambino in affidamento. Vennero per chiedere consiglio, toccare con mano la nostra realtà, confrontarsi con noi. Avevano letto mille libri e articoli sull'argomento, parlato con tante persone inserite in questo mondo, erano preparatissimi nella teoria. Erano talmente decisi da contrastare i rispettivi genitori che ostacolavano questa scelta. Dopo un anno si decisero a scendere in campo, andarono dai servizi sociali ad offrire la loro candidatura e questi diedero loro un bambino in affido. I servizi fecero l'errore di dar loro un bambino particolarmente difficile, un ragazzino che si prostituiva quando il fine settimana andava a casa, che ha minacciato con un coltello i compagni di scuola delle elementari, che aveva degli scatti d'ira degni di un adulto, e tutto questo senza un supporto psicologico da parte del comune. Nella coppia si crearono delle spaccature, lei difendeva e proteggeva a spada tratta il bambino, lui non voleva più saperne. La storia è andata avanti per qualche mese, poi si sono lasciati e dopo qualche settimana anche la signora ha gettato la spugna rinunciando all'affidamento.

Vedo in quella donna il coraggio, la caparbietà, la forza di andare avanti nonostante tutto. Vedo in quei servizi sociali l'ostinazione nel portare avanti un abbinamento sbagliato, la canna fumante di una pistola che ha ucciso una famiglia bloccandoli anche nel loro cammino a favore dell'affido e dei bambini in cerca di serenità.

Bisogna essere ostinati e forti nel perseguire ciò in cui si crede, ma si deve parimenti ascoltare la voce di chi, con maggior esperienza, può consigliarci. Avevamo avvertito che quel bambino non andava bene per loro, che necessitava di una comunità che lo potesse maggiormente contenere. Avevamo consigliato di pretendere uno psicologo, anche rivolgendosi al tribunale, ma siamo stati inascoltati.

Nel Vangelo Gesù ci fa una raccomandazione "Vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe"

Il mondo è purtroppo pieno di persone che fanno il proprio interesse, meglio l'affido ad una famiglia che costa al comune circa quattrocento euro al mese piuttosto che una comunità da almeno tremila euro, calpestando i diritti altrui, tralasciando i principi, sopprimendo gioie ed entusiasmi. Non dobbiamo lasciarci sopraffare, è giusto camminare sulla strada che abbiamo scelto, ma dobbiamo usare la prudenza di un serpente.

Quante volte sono stato accusato dai servizi sociali di averli scavalcati rivolgendomi ad avvocati o al tribunale. Quando l'ho fatto è stato per tutelare un bambino perché purtroppo essere a capo di un ente pubblico non costituisce la garanzia di essere una persona capace, attenta ai bisogni dei bambini. Quanti re ci sono stati nel mondo, eppure in pochi hanno voluto il bene del loro popolo, solo una piccola parte hanno rinunciato al proprio interesse personale a favore di chi soffriva. Solo pochi servizi sociali vogliono il bene dei tanti ragazzi che ogni giorno soffrono gli abusi delle loro famiglie nel buio delle loro camerette.

Andiamo avanti verso l'affido, proteggiamo quei bambini non solo dalle loro famiglie, ma anche da coloro che anziché proteggerli fanno finta che non esistano.

 

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