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TESTO Commento su Romani 7, 19.24-25

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Venerdì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (25/10/2013)

Brano biblico: Rm 7, 19.24-25 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,54-59

54Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. 55E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. 56Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? 57E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? 58Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. 59Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. (...) Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!
Rm 7, 19.24-25

Come vivere questa Parola?
Da ragazzina il mio parroco mi aveva consegnato questo capitolo 7 della lettera ai Romani come parola da meditare dopo la confessione. Da allora il dramma che Paolo qui descrive, mi accompagna e mi interroga: il dissidio interiore per cui compio ciò che non voglio è solo del cosiddetto uomo vecchio, che la grazia di Cristo ha cancellato? L'uomo nuovo non vive più questa ambiguità?
Il nostro non è più un corpo votato alla morte, è un corpo redento che si offre a Dio come culto, come offerta gradita! E allora... perché è ancora così vivace in noi la situazione del non fare quello che intuiamo giusto, buono?
Paolo non dà immediatamente soluzioni e risposte; descrive minuziosamente questo dissidio interiore e esteriore e lo lascia a noi. Una rappresentazione emblematica del già e non ancora, di una salvezza arrivata definitivamente, ma non ancora compiuta nella vita personale di ciascuno. Quel non ancora determinato dalla libertà della persona di scegliere o non scegliere l'amore di Dio. Spazio per la ricerca, per intuire la promessa e desiderarla, per dire sì ad un dono senza superficialità. Luogo interiore dove la persona e lo Spirito si incontrano per fare spazio all'amore di Dio. Questa lancinante situazione dell'umanità apre il capitolo della vita nello Spirito e ci introduce pienamente nella vita teologale.
Tutta la riflessione si conclude con un'invocazione di lode a Dio. Come nei salmi, che dopo aver narrato e dato spazio al lamento o alla supplica a volte anche un po' arrabbiata del salmista, si concludono con una lode piena, diretta a Dio!
Signore, fa' che lo Spirito in me oggi lodi e renda grazie a te, per mezzo di Gesù Cristo!
La voce di un Evangelista
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. Mt 11, 25

Commento di Sr Silvia Biglietti FMA silviabiglietti@libero.it

 

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