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TESTO Commento su Romani 6, 13

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Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (23/10/2013)

Brano biblico: Rm 6, 13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,39-48

39Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

41Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? 43Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. 44Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.

47Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

Offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia.
Rm 6, 13

Come vivere questa Parola?
Il passaggio da miseria a salvezza Paolo lo dice anche come passaggio dall'uomo vecchio all'uomo nuovo. Se la legge prima permetteva un'espressione limitata dalla solidarietà nel male, ora, il regime della grazia permette di sperimentare nuovi linguaggi e nuove armonie. Il culto non è più un fatto esteriore, fatto di formule, riti, impegno di denaro per offerte visibili, concretizzabili in oggetti o animali. L'uomo nuovo scopre il suo corpo come luogo di offerta, di culto. Qui viene anticipato quanto sarà approfondito nel capitolo 12, nella parte esortativa della lettera. Sono le nostre membra, le nostre parole, i nostri gesti, che riconoscono la gloria e l'amore di Dio e li esprimono, li restituiscono al riconoscimento di altri.
Con il corpo e con tutto quello che il corpo ci permette di fare, noi rendiamo gloria a Dio. Il lavoro, le relazioni, la cura, l'affetto, l'essere giovani, l'essere vecchi, lo stare bene e lo stare male... tutto diventa altare su cui celebrare la salvezza.
Signore, in questa giornata niente ci sembri banale, ma tutto ci aiuti a riconoscere te, il tuo amore che in noi si fa forza, salvezza, vita eterna.
La voce di un salmista
Siamo stati liberati come un passero dal laccio dei cacciatori:
il laccio si è spezzato e noi siamo scampati.

Il nostro aiuto è nel nome del Signore: egli ha fatto cielo e terra.

Salmo 123
Commento di Sr Silvia Biglietti FMA silviabiglietti@libero.it

 

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