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TESTO Commento su Romani 3, 23 - 24

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Giovedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (17/10/2013)

Brano biblico: Rm 3, 23 - 24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,47-54

47Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. 48Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. 49Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, 50perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: 51dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. 52Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». 53Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, 54tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio; ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù.
Rom 3, 23 - 24

Come vivere questa Parola?
Oggigiorno, si fa un gran parlare di par condicio e di quote, in politica e sul lavoro... Troviamo in queste parole il vero motivo della nostra uguaglianza, giacché tutti portiamo impresso nell'anima il segno del primo peccato che ci spinge continuamente a peccare. Ma siamo giustificati, in forma del tutto gratuita, dalla redenzione operata da Cristo.
In questo essere tutti uguali non ha senso parlare di differenze di razza, di sesso, di religione, di condizione sociale, di privilegi e di caste. A tutti è stata offerta la possibilità di salvarsi attraverso l'adesione alla fede. Senza riferimento a Cristo, la nostra esistenza non può arrivare alla piena maturità e non trovano sbocco le aspirazioni che ci portiamo nel profondo del cuore; la Sua luce porta la nostra coscienza a riconoscere il male commesso e fa esplodere la gioia del perdono, che la misericordia di Dio sparge a larghe mani.
Chi si lascia trasportare dall'andazzo comune (che male c'è?), chi sfida sprezzante la giustizia di Dio (ho peccato e che male mi è successo? Sir 5 ,4), chi mette a tacere la voce della propria coscienza (ricordate Pinocchio?) è un uomo che è "morto" con largo anticipo sulla data del suo necrologio.
O Dio, che con il dono della Spirito Santo guidi i credenti alla piena luce della verità, donaci di gustare nello Spirito la vera sapienza e di godere sempre del Suo sostegno. Orazione della santa messa votiva della Spirito Santo
La voce di un giornalista
Molti, purtroppo, quando il campanello della loro coscienza suona, fingono di non essere in casa.
L. Longanesi

 

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