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TESTO Commento su Luca 10, 20

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Sabato della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (05/10/2013)

Vangelo: Lc 10, 20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 10,17-24

17I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. 19Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. 20Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

21In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 22Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

23E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. 24Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

"Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli".
Lc 10, 20

Come vivere questa Parola?
I discepoli di ritorno dalla missione sono entusiasti: hanno visto segni inequivocabili della potenza di Dio, hanno visto il male obbedire loro. Sono pieni di gioia per il successo della loro impresa e per aver messo in opera i poteri ricevuti dal Signore.
Anche Gesù esulta ma "nello Spirito", anche lui loda ma per la predilezione che suo Padre ha per i piccoli.
La sua gioia poggia su quell'invisibile che solo la fede vede, sulle promesse del Padre a cui da credito solo chi è capace di speranza. É una gioia dalle radici più profonde.
Gesù chiede anche ai suoi di affondare più in profondità le radici della loro gioia e dice: "Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti in cielo....Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete".
Rallegratevi perché il Padre mio non dimentica nessuno dei vostri nomi, delle vostre vite.
Riconoscetevi beati perché i vostri occhi e le vostre orecchie possono essere riempite da quelle parole e quelle immagini che tanti sospirarono ma mai incontrarono. Erano re e profeti ma questo non bastò loro perché il Padre gli rivelasse il suo Regno.
Per cosa dunque essere grati, per cosa ringraziare? Per tutto, per ogni bene, visibile e invisibile, per ogni dono ma sempre e soprattutto per ciò per cui Gesù stesso gioisce, per ciò per cui lui stesso loda. Berremo così ai fiumi carsici, sotterranei della gioia che non si estinguono anche se a volte sembrano così nascosti ed inavvicinabili.
Fammi trovare la gioia nella piccole e grandi cose, mio Signore, ma soprattutto fammela scorgere là dove la vedi tu, là dove la vivi tu.
La voce di un teologo santo
Chi ha fede vede con gli occhi di Dio.
San Tommaso d'Aquino
Commento da Emanuela Giuliani
emanuelagiuliani@gmail.com

 

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