TESTO Commento su Salmo 122,1
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Martedì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (24/09/2013)
Brano biblico: Sal 122,1
19E andarono da lui la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. 20Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». 21Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».
Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore!»
Salmo 122,1
Come vivere questa Parola?
La ricostruzione del tempio di Gerusalemme dopo l'esilio era tutt'altro che facile. Il popolo aveva a disposizione il materiale necessario in abbondanza; venne a mancare però quello spirito interiore che li spingesse ad impegnarsi seriamente a ricostruire sì le mura in pietra, ma soprattutto la dimora nel cuore. Le divisioni tra di loro infatti interruppero più volte i lavori e rallentarono la riconciliazione.
Quando finalmente si arriva alla consacrazione del nuovo tempio durante le festività pasquali (515 a.C.), i capi del popolo e tutti i fedeli sono invitati a salire insieme verso la casa del Signore. Solo l'unità dei cuori e delle anime può farli veramente gioire alle porte di Gerusalemme e del tempio. Allora la "casa del Signore" diventa anche la loro casa, luogo in cui si manifesta la pace, la bontà, l'unità, la volontà continuamente rinnovata di riconciliarsi con il Signore, con ogni fratello.
Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su di te sia pace!». Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene. (dal Salmo responsoriale 122,8-9)
La voce del santo di oggi:
Dio vuole che tutti si salvino. Per questo pazientemente attende la nostra conversione e ci aiuta a sopportare docilmente le croci e le difficoltà
beato Anton Martin Slomšek