TESTO Commento su Luca 7, 48-49
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Giovedì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (19/09/2013)
Vangelo: Lc 7, 48-49
36Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va' in pace!».
Lc 7, 48-49
Come vivere questa Parola?
Gesù e il peccato
Gesù continua delicatamente a mettere a nudo le contraddizioni che attraversano il cuore e la mente di chi lo circonda. Il suo modo di evangelizzare passa attraverso parole, gesti ma soprattutto attraverso la creazione di situazioni che obbligano chi vi è coinvolto a pensare, ad elaborare una propria posizione rispetto agli accadimenti. È un apprendimento in situazione, che istituisce la necessità di creare una dinamica sintonia tra fede e vita, tra coscienza e realtà. I miracoli che sconfiggono la morte e la malattia esaltano la folla; il miracolo che rimette il peccato, invece, scandalizza, risulta un abuso di potere. Qui Gesù affonda la spada della sua parola che vuole svelare quello che c'è nel cuore dell'uomo. Un'operazione dolorosa che si mette a servizio della misericordia, della verità, della giustizia, della pace.
Signore, fa' che ci trafigga la bellezza del tuo perdono, dono riconosciuto a noi e a chi non ci sembra se lo meriterebbe.
La voce di Papa Francesco
La Chiesa nonostante tutte le lentezze, le infedeltà, gli errori e i peccati che può aver commesso e può ancora commettere in coloro che la compongono, non ha altro senso e fine se non quello di vivere e testimoniare Gesù: Lui che è stato mandato dall'Abbà "a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore" (Lc 4, 18-19).