TESTO Non c'è sì senza la Croce
mons. Giuseppe Giudice Home Page
XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (08/09/2013)
Vangelo: Lc 14,25-33
In quel tempo, 25una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: 26«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 27Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
28Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? 29Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, 30dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. 31Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. 33Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Se uno viene a me... Per andare dietro a Lui c'è bisogno di un amore superiore, un di più, che non può venire da noi, ma assume sempre lo spessore della Croce. Accogliere l'altro vuol dire donarlo al Vangelo, come Onesimo, in un atto di grande libertà e grande coraggio. I doni sono di Dio e vanno sempre restituiti a Dio, senza trattenere nulla per sé. È il coraggio della vocazione e della sequela!
Ma per conoscere il volere di Dio, per seguirlo sulle strade accidentate della vita, per non essere derisi, bisogna calcolare bene la spesa per la costruzione della torre ed esaminare attentamente le forze prima della guerra. Prima di rispondere il nostro sì, bisogna sedersi e riflettere. Ci accorgeremo che la misura del dono rimane ed è sempre la Croce, unico criterio, senza il quale è impossibile amare.