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TESTO Commento su Luca 14,27

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XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (08/09/2013)

Vangelo: Lc 14,27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 14,25-33

In quel tempo, 25una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: 26«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 27Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.

28Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? 29Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, 30dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. 31Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. 33Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
Lc 14,27

Come vivere questa Parola?
Seguire Gesù (la ‘sequela') non procede da pure considerazioni o ragioni umane, ma è frutto della sapienza della fede.
Il salmo responsoriale (al v. 27) ci dà la chiave di lettura della Parola di Dio che oggi ci viene proposta: "Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore"
(e acquisteremo un cuore saggio). Il salmista chiede che la brevità della vita umana induca i nostri cuori a Sapienza (il primo dei sette doni dello Spirito). Così è possibile comprendere appieno le parole di Gesù, che esige da chi lo segue dedizione piena e perseveranza tenace.
La prima condizione è che l'amore verso Dio sia al di sopra di tutto e di tutti, mettendo in subordine gli affetti familiari e i legami di sangue, correndo anche il rischio di essere condannati alla crocifissione ( i condannati dai Romani portavano sulle spalle il braccio trasversale della croce, quello che chiamavano patibolo )
I tre evangelisti sinottici, dopo il primo annuncio della passione, riportano le parole di Gesù che ribadiscono lo stesso concetto; Luca, addirittura, specifica ( 9,23 ) che bisogna prendere ogni giorno la propria croce!
L'altra condizione è che il discepolo resti perseverante nei suoi progetti: prima di decidere rifletta bene... Gesù, poi, aggiunge una considerazione che denuncia il motivo più frequente di abbandono della sequela: l'eccessivo attaccamento alle ricchezze. Niente nella vita - né i parenti, né il denaro - può essere preferito a Dio.
Tutti sono chiamati a fare questo cammino; tutti sono accomunati dal dono di salvezza che Gesù è venuto a portare. Ecco perché san Paolo può chiedere a Filemone di guardare a Onesimo non più come ad uno schiavo, ma come ad un fratello. Molto prima e indipendentemente dalle dichiarazione dell'ONU e di ogni altro consesso, sta qui la radice della dignità di ogni uomo
Ispira le nostre azioni, Signore, e accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni nostra attività abbia sempre da Te il suo inizio ed in Te il suo compimento... Orazione delle Lodi del primo lunedì
La voce di una religiosa filosofa compatrona d'Europa
Chi non ha gambe tanto sicure nel cammino della fede, può sempre servirsi della Croce come bastone

Edith Stein (Santa Teresa benedetta della Croce)

 

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